Maxi taglio ai fondi per le persone con disabilità nelle ultime bozze della legge di Bilancio, che secondo la premier Giorgia Meloni sarà inviata al Parlamento lunedì prossimo a due settimane dal varo in consiglio dei ministri. L’ultima versione, datata 26 ottobre, stanzia per il nuovo Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità solo 231,8 milioni l’anno dal 2024 in avanti, contro i 581,8 previsti per il 2024 e 2025 dal testo di due giorni prima, che disponeva anche un aumento a 666 milioni nel 2026. Una sforbiciata di 350 milioni che replica anche per l’anno prossimo la decurtazione già decisa per il 2023 con il decreto Anticipi, finanziato in parte con il contenuto del Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità creato per l’attuazione della legge delega in materia risalente al 2021.
Quel fondo sarà rimpinguato con 85 milioni solo dal 2026, stando all’articolo 40 della manovra. Smentite, quindi, le promesse della ministra Alessandra Locatelli, che di fronte all’allarme delle associazioni per i diritti dei disabili aveva assicurato: “Il Mef ci restituirà quei soldi nel 2025 quando la legge sarà attuata”. Al momento infatti nessuno dei decreti attuativi ha ancora visto la luce. Versione ripetuta venerdì in un’intervista a Vita: nel 2025 le risorse “ci saranno”, risponde l’esponente del Carroccio, aggiungendo che dal 2026 “avremo a disposizione 435 milioni“. Cifra che al momento non è prevista. “Se il taglio sarà confermato, in Parlamento daremo battaglia”, hanno commentato in una nota i senatori del M5S Orfeo Mazzella, Barbara Guidolin ed Elisa Pirro.
Il nuovo Fondo unico e lo stanziamento aggiuntivo per le necessità della delega si accompagnano peraltro all’abrogazione di altri quattro capitoli di spesa: il Fondo per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità creato con la manovra per il 2022, quello per l’inclusione delle persone con disabilità istituito nel 2021, quello per il caregiver familiare (manovra 2018) e il Fondo per l’inclusione delle persone sorde (manovra 2019). Tutti cancellati e accorpati in un unico strumento che dovrà occuparsi di obiettivi che vanno dall’inclusione lavorativa al turismo accessibile, dalle iniziative per le persone autistiche ai “progetti sperimentali per la diffusione di servizi di interpretariato in lingua dei segni“.