Lo stanziamento per il Superbonus aumenta di 15 miliardi, che però – benché in minima parte – saranno coperti anche da una riduzione del fondo per la disabilità. Lo prevede il “dl Anticipi” che accompagna la manovra, pubblicato oggi in Gazzetta ufficiale e che, fanno sapere da Palazzo Chigi, «consentirà il perfezionamento delle regolazioni contabili del bilancio dello Stato delle agevolazioni per i bonus edilizi». Il decreto ha oneri per 27,98 miliardi nel 2023, coperti fra l’altro con lo scostamento votato dalla Camera, con 3,1 miliardi di definanziamento di programmi ministeriali, con i 2,53 dall’assegnazione a Cdp di titoli di Stato per il “Patrimonio Destinato” e, come detto, con 350 milioni dal fondo per la disabilità.
Proprio quest’ultima voce è destinata a far discutere, ma il governo lo sa bene, per questo la ministra competente, Alessandra Locatelli, si è affrettata a precisare: «Non si tratta di un taglio ma di risorse non utilizzate nel 2023 che erano nel capitolo per la legge delega sulla disabilità che non è stata attuata», ha spiegato, aggiungendo che le risorse non fanno parte del fondo, ma «sono soldi rimasti lì su quel capitolo e non possono essere toccati da nessuno. Il Mef li ha recuperati adesso e ce li restituirà nel 2025 quando la legge sarà attuata». Scontati gli attacchi dell’opposizione, nonostante il tentativo di Locatelli di anticipare le critiche, arrivati quasi subito da Anna Ascani del Pd, convinta che le decisioni del governo «brillano per improvvisazione», con misure che «regalano ai ricchi e tolgono ai disabili».
Locatelli: “Li riavranno nel 2025”.
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