Inizia l’estate. Iniziano le proteste dei cittadini di Caivano per i roghi tossici notturni, che stavolta hanno coinvolto i residenti di via Scotta.
In fiamme materiali in legno ed un’autovettura, verosimilmente rubata. La puzza nauseabonda ha invaso tutto il circondario, costringendo gli abitanti della zona a barricarsi ancora una volta nelle loro abitazioni per evitare di respirare aria malsana, “ricca” della pericolosa diossina, dovuta alle fiamme dei rifiuti e dalle ceneri dell’autoveicolo, totalmente distrutto dall’incendio, probabilmente di origine dolosa.
Occorre potenziare subito la videosorveglianza sull’intero territorio e punire severamente i colpevoli di questi maledetti scempi ambientali e dannosi, soprattutto, per la salute dei nostri bambini».
Intanto sul fronte dell’implementazione della videosorveglianza sul territorio, il Ministero dell’Interno ha già stanziato 150 milioni di euro, nell’ambito del programma di potenziamento della sicurezza in città, è una misura di sviluppo inserita nel POC Legalità 2014-2020 Asse 2 cosi sostengono dalla casa comunale.
I roghi dei rifiuti tossici sprigionano nell’aria sostanze nocive come la diossina, pericolose per la salute degli esseri viventi che vivono nelle vicinanze. L’espressione nasce negli anni 2000. Nel 2003 fu usata nel Rapporto Ecomafie di quell’anno di Legambiente e in seguito da Roberto Saviano nel libro Gomorra.