Borrell indica Di Maio come inviato speciale dell’Ue per il Golfo Persico. La Lega: «Scelta vergognosa»
È ufficiale. L’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio «dopo un’attenta riflessione» è stato indicato come «il candidato più adatto» all’incarico di inviato speciale Ue per il Golfo dall’Alto rappresentante Ue Josep Borrell (il ministro degli Esteri dell’Ue) in una lettera del 21 aprile scorso indirizzata agli ambasciatori del Comitato politico e di sicurezza degli Stati membri.
Borrell propone di nominarlo «per un periodo iniziale di 21 mesi, a partire dal 1° giugno 2023 fino al 28 febbraio 2025». Immediata la reazione della Lega: «Indicazione vergognosa, un insulto all’Italia e a migliaia di diplomatici in gamba». Il titolare della Farnesina Antonio Tajani, a «In mezz’ora in più», spiega che si tratta di «una scelta di Borrell. Di Maio fu indicato da Draghi e non è il candidato del governo italiano». Parole che — secondo Gianfranco Fini, intervenuto nello stesso programma dopo Tajani — sono state pronunciate «certamente dopo aver inteso il presidente del Consiglio», cioè dopo aver parlato con Giorgia Meloni.
La nomina di un inviato Ue per il Golfo era attesa da tempo ma lo scoppio del Qatargate il 9 dicembre scorso aveva fatto rallentare il processo di selezione.
Alla fine Luigi Di Maio ce l’ha fatta: sarà l’inviato speciale dell’Unione Europea per il Medio Oriente, il progetto artistico di Mario Draghi è andato in porto.
Giusto riconoscimento per la fedeltà a Draghi dopo che il 25 settembre scorso Di Maio entrò in Impegno Civico in alleanza con il Pd. La bocciatura è totale. Lo stesso Di Maio non viene eletto e sparisce dai radar. Fino alla scelta di Josep Borrell: inviato dell’Ue nei Paesi del Golfo. Se i gatti hanno sette vite, Di Maio ne ha qualcuna in più.
Nella “sua” Pomigliano ormai è un ricordo spento da tempo, troppi delusi e troppe contraddizioni accompagnano il 37 enne già Ministro.
Dai social, coro unanime: Di Maio ha abolito la sua di povertà.