Francia, continua la protesta, alle fiamme la porta del municipio di Bordeaux

Francia, continua la protesta, alle fiamme la porta del municipio di Bordeaux. I sindacati: «nel mirino» la visita di re Carlo III. Giovedì un milione di persone si sono riversate per le strade di tutta la Francia in oltre 200 proteste. Negli scontri di piazza 457 fermi e 441 agenti feriti.

Scontri fino a notte fonda tra manifestanti e agenti di polizia si sono registrati anche a Parigi. Qui nel primo pomeriggio di giovedì la manifestazione ufficiale, composta da giovani, anziani, professionisti, disoccupati, è partita da Place de la Bastille e ha raggiunto Place de l’Opéra lungo i Grands Boulevards. Nella capitale gli scontri peggiori sono avvenuti in Place de l’Opéra e successivamente in Place de la Bastille, dove la polizia ha tentato di disperdere i manifestanti con gas lacrimogeni. Grandi proteste si sono svolte anche a Marsiglia, Lione, Besançon, Rennes, Rouen e Arles, oltre che in altre città francesi.

Alle manifestazioni di giovedì, prima giornata di mobilitazione nazionale da quando Emmanuel Macron ha infiammato l’opinione pubblica, facendo passare l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni senza il voto del Parlamento, applicando l’articolo 49.3 della Costituzione, la partecipazione è stata massiccia. Nella nona giornata di protesta in oltre 300 città, sono stati circa 1.089.000 i manifestanti secondo il ministero dell’Interno, di cui 119.000 a Parigi. Sono invece 3,5 milioni, secondo la Cct, le persone scese in piazza giovedì.

Sindacati: visita di Carlo III è nel nostro mirino
Netta la posizione dei sindacati: «Il forte rifiuto di questo progetto da parte della società è legittimo e bisogna continuare a farsi sentire», ha dichiarato Marylise Léon, vicesegretaria generale della Cfdt, citata dall’emittente Bfmtv.

«Noi continueremo la mobilitazione» contro la riforma delle pensioni, e anche la visita di re Carlo III in Francia «sarà nel nostro mirino», dicono due sindacalisti, Mathieu Obry della Cgt e Yvan Fort di Force Ouvrière, in dichiarazioni rese al quotidiano francese Sud-Ouest. «È quasi certo che il re non potrà prendere il tram» a Bordeaux, «come aveva previsto», ha aggiunto Pascal Mesgueni, delegato del sindacato cristiano Cftc. La visita ufficiale di Carlo in Francia, dal 26 al 29 marzo, la prima all’estero da quando è diventato sovrano, prevede fra le altre cose una cena a Versailles, una visita all’Arco di Trionfo, un discorso al Senato e una visita a Bordeaux, dov’era previsto un viaggio in tram. Una visita che dovrebbe giungere mentre i rifiuti sono accatastati per le strade della capitale in conseguenza degli scioperi dei netturbini e con i lavoratori che si sono rifiutati di fornire i tappeti rossi per la visita.

Emmanuel Macron ha «gettato una tanica di benzina sul fuoco», ha ancora accusato il sindacalista Philippe Martinez, segretario generale della Cgt, giovedì poco prima dell’inizio della marcia, mentre il presidente francese si trovava a Bruxelles per il Consiglio europeo. Il riferimento è all’intervista rilasciata da Macron mercoledì a Tf1 e France 2, che è stata seguita da 10 milioni di persone, in cui il presidente francese ha chiarito che sulla riforma delle pensioni non si torna indietro: «Non è un lusso ma una necessità», e ora si attende il parere della Corte costituzionale, ma andrà applicata entro fine anno.

Il bilancio: 457 fermi e 441 agenti feriti
Nelle manifestazioni degenerate in scontri giovedì in tutta la Francia contro la riforma delle pensioni, 457 persone sono state fermate, mentre si registrano anche 441 feriti nelle forze dell’ordine, fra poliziotti e gendarmi: lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ospite di Cnews. Il ministro nel suo bilancio di ordine pubblico sulla nona giornata di mobilitazione nazionale ha citato anche 903 incendi appiccati a oggetti di arredo orbano e cassonetti dell’immondizia solo nelle manifestazioni a Parigi.

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