La catalanesca l’oro del Vesuvio 

La Catalanesca è arrivata dalla Spagna, ben seicento anni fa, portata da Alfonso I d’Aragona fino alle pendici del Somma Vesuvio. Da allora la zona di Monte Somma è stata eletta quale ambiente ideale da quest’uva che grazie ai terreni vulcanici vesuviani ha assunto caratteristiche decisamente originali.

Tradizionalmente i contadini napoletani la usavano come uva da tavola o nella vinificazione. La sua caratteristica principale è la propensione a conservarsi a lungo, sia sul tralcio che dopo la raccolta, grazie a due fattori: buccia molto spessa e grappolo spargolo. Un tempo vi era l’usanza di lasciare sulla pianta i grappoli più belli per favorirne il mantenimento fino al periodo natalizio.

Area di produzione

La zona di produzione delle uve per l’ottenimento dei mosti e dei vini comprende gli interi territori amministrativi dei comuni: San Sebastiano al Vesuvio, Massa di Somma, Cercola, Pollena Trocchia, Sant’Anastasia, Somma Vesuviana, Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano, Terzigno, tutti ricadenti in provincia di Napoli.
Nel 2011 ottiene il riconoscimento IGT come «Catalanesca del Monte Somma». Le aziende vitivinicole che hanno avuto il coraggio di “scommettere” sulla Catalanesca sono poche, ma spiccano comunque nel panorama dei piccoli produttori per il loro caratteristico e unico vino.
Il vino si presenta di colore giallo paglierino, i profumi ed il gusto di questo IGT del Monte Somma sono fortemente influenzati dal territorio. Sentori di albicocca, localmente detta “pellecchiella”, cantalupo, ananas, ginestra e camomilla lasciano alla fine spazio ad una spiccata nota di mandorla, ma anche macchia mediterranea

L’uva catalanesca ha un grappolo di grandezza media, acini di forma lievemente allungata ed una buccia di colore verdastro, che vira al giallo dorato quando raggiunge la completa maturazione.

La polpa è bianca e carnosa e viene molto apprezzata per il suo sapore dolce, l’elevato tasso zuccherino la rende adatta alla vinificazione, eseguita solo localmente ed esclusivamente a livello familiare. Dal 2006 è stata ufficialmente aggiunta all’elenco delle uve da vino.

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