Parlare in corsivo è un trend dei social media che si sta facendo conoscere oltre le piattaforme web. Lanciato da una giovane creator, si tratta di un modo di parlare curioso e particolareggiato nel quale le vocali sono allungate e i suoni delle sillabe non sempre corrispondo a quelli classici della lingua italiana. Complice il successo raggiunto su TikTok, il trend del corsivo ha cominciato a diffondersi anche sugli altri social ed è valso persino le prime apparizioni in televisione alla tiktoker che l’ha introdotto. Ecco una guida alla nuova tendenza, di cui si possono far risalire le origini ad alcuni personaggi storici dello spettacolo in Italia.
Cos’è il corsivo su TikTok
Cörsivœ, così viene traslitterato il nome del modo di parlare diventato famoso su TikTok. È stata la creator Elisa Esposito a portare alla ribalta il curioso metodo di pronunciare le parole. I finali delle frasi vengono allungati e le tonalità delle sillabe cambiano radicalmente per ottenere un tono di voce acuto e inusuale: è questo il cörsivœ. La professoressa di corsivo su TikTok, come si fa chiamare la tiktoker e come ora è conosciuta dalla community, ha guadagnato grazie al trend migliaia di followers. Ad oggi, Esposito ha più di 700mila fan sulla piattaforma di proprietà di ByteDance e ben 27 milioni di likes.
Dalla sua «prima lezione di corsivœ» il suo video di TikTok è diventato virale ed è scoppiata una vera e propria tendenza del momento sulla piattaforma social più usata dai giovani. In pochi giorni il suo video ha avuto oltre 2 milioni di visualizzazioni e il «corsivo» è diventata la moda del momento.
Nel video, la giovane creatrice di contenuti invita i suoi follower a ripete le parole «amore», «verifica» e «alunna», per l’occasione rese graficamente con «amiœee», «vërificæ» e «alünnæ». Si apprende così che parlare in corsivo consiste essenzialmente nell’allungare e storpiare le parole, ma non solo. È indispensabile anche mescolare le vocali in modo da creare un effetto cantilenante che contraddistinguerebbe la cadenza di molte ragazze della borghesia milanese. Al di là della palese generalizzazione, va effettivamente precisato che non è assolutamente un’invenzione dell’influencer.