Certo tutti noi conosciamo la versatilità del maestro Leonardo da Vinci. Abilissimo pittore, celeberrime le sue opere, La Gioconda su tutte, è conosciuta anche da chi non è un esperto, ma anche altri, la Dama con l’Ermellino, La Vergine delle Rocce, il Cenacolo o Ultima Cena.
Altresì nota la sua attività di anatomopatologo, si dice sezionasse i cadaveri per la perfezioni anatomiche dei suoi codici, inventore, dell’elicottero, del carro armato, e di altre macchine, inventore almeno sui suoi codici.
Ornitologo, era ossessionato di volare a guisa degli uccelli e disegnò anche degli appunti di deltaplano ed altopiano, cercando di imitare il volo degli uccelli.
Ma ora c’ è una nuova scoperta, Leonardo era anche paleontologo.
La paleontologia è la scienza che studia i fossili, ed egli nel piacentino li analizzò e descrisse come farebbe un paleontologo odierno.
Sottolineiamo che detta scienza nasce nel 1800 e Leonardo ne fu, anche qui, precursore.
Un contadino gli portò una roccia stranamente scheggiata ed egli disse che dsi trattava di enifossili, fossili di lombrichi semoventi quando la zona non era ancora asciutta.
Tra il ‘400 ed il ‘500 Leonardo già intuì che gli Appennini milioni di anni fa erano mare e vi erano esseri acquatici.
Nel 1995 tali Codici, in possesso di Bill Gates, sono stati posti sotto osservazione col consenso del re dell’informatica.
I professori Andrea Bancon, dell’Università di Genova, Girolamo Lo Russo del Museo Naturale di Piacenza, Carlos Nedo de Canvelhas, dell’Unesco e Istituto Diaz del Portogallo e Fabrizio Felletti dell’Università di Milano confermano, comparando il codice con la zona hanno effettivamente rilevato e trovato in una ampia zona del piacentino, resti fossili di vermi marini ed altri molluschi.
Giovanni Di Rubba