La Cina e le strane prese di posizione con la Russia 

Anche la Cina all’interno del conflitto come parte attiva.

Ieri sera sono stati evacuati dalla Ucraina circa  2300 civili mandarini dalla Ucraina, la più massiccia evacuazione nella storia Cinese.

Gli autobus sono stati addirittura scortati dalle forze di polizia locale e dai diplomatici.

Ma il mancato attacco della Russia deva farci riflettere, e non poco, se avessero voluto, ma non l’hanno fatto ed è stata una gita di passeggio.

Prima Facie il fatto che Xi non avesse richiesto il trasferimento sembrerebbe una impreparazione ed una sottovalutazione del problema, come quando si mostrava scettica sull’attacco all’Ucraina.

Solo ieri , ad una settimana dalla guerra, la Cina inviava colloqui pacifici con la Russia, invitando al canale diplomatico  della non belligeranza.

Il Ministro degli Esteri Wang Yi ha parlato a telefono con il collega ucraino Dmyitro Kulebaper la prima volta ha parlato di “conflitto” sostenendo che le sovranità nazionali vanno rispettate.

Purtuttavia se la Cina chiede di trovare una soluzione dal conflitto la parte cui propende è pur sempre la Russia, che ritiene l’Ucraina suo territorio di etnia, di patria, di sangue e d’altare.

Salvando, diciamo noi, i rapporti economici.

La Cina si astiene dal Consiglio di Sicurezza Onu nel voto di condanna alla Russia e la Russia prosegue nel suo imperialismo.

D’altronde giova ricordare che in data 4 febbraio  la dichiarazione Cina-Russia creava una Asse di tempi immemori, con una partnership senza limite alcuno e senza aree di confine tra Russia e Cina.

Una sorte di Alleanza d’Acciaio contrapposta alla NATO.

Leitmotiv la sfiducia nella politica di Biden e ciò ha portato a disgregare la compattezza UE, inoltre, sebbene non siano state applicate sanzioni alla Russia dalla Cina, le risorse, sul versante Est, non mancano.

Con la deframmentazione della Europa Mediterranea e Continentale, con l’USA sempre più fragile, indebolito e pronto a chiudersi a riccio sulla politica interna, con la Corea del Nord di Kim Tok hun e le sue sulla Corea del Sud, per lui usurpata, nonché con la ricerca di alleati e l’odio per il Giappone, con, è ovvio, che oramai i giochi internazionali si sono spostati sul versante del Pacifico e non più dell’Atlantico 

Giovanni Di Rubba

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