Ipazia e Caterina da Alessandria. Le icone del proto-femminismo sono la medesima persona?

Santa Caterina d'Alessandria d'Egitto

Spesso la storia, tramandata da cronisti di epoche anteriori, tende a fondere personaggi e situazioni simili.

L’intuizione è venuta casualmente, notando che il 25 novembre, giorno in cui nemmeno a farlo a posta si celebra la Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne, si ricorda la memoria anche, ironia della sorte, di Santa Caterina di Alessandria. Protettrice delle giovinette, delle studentesse e delle adolescenti, anche da atti di bullismo oppure violenza di genere.

Ella non va confusa con Caterina da Siena.

Ma chi era, dunque, Caterina d’Alessandria? L’ipotesi ardita è che la medesima sia la stessa persona di Ipazia.

Chi era Ipazia d'Alessandria: tutto sulla filosofa greca | Donne Magazine

Sebbene Ipazia fosse considerata martire del laicismo e della sapienza laica, questo aspetto non ha mai convinto, dati anche i tempi. E tenuto conto del martirologio, della biografia e della passio praticamente identici.

Ma vediamo, vissero nella stessa epoca 300/400 aC, all’epoca di Cirillo di Alessandria ma prima che questi divenisse  vescovo della terza capitale del Cristianesimo di allora. Un Copto più che Cattolico.

Che significa Ipazia? Etimologicamente Suprema, lancia di Apollo, Regale. Donna dalla profonda sapienza, ebbe modo di consultare e studiare al Museo-ossia la Biblioteca- di Alessandria prima del secondo incendio.

Santa Caterina d'Alessandria (Caravaggio) - Wikipedia

Caterina di Alessandria. Stessa epoca, stessa città, donna di profonda sapienza ed insegnante di studentesse.

Il suo nome significa kataros, puro, vedi la setta dei Catari, discendente, in parte, dai Manichei.

In riferimento non solo alla verginità e purezza, come Ipazia, ma anche per la vita dedicata agli studi.

Non è un caso che nel 1200/1300 era oggetto di tesi, alla Sorbona, di diversi aspiranti Teologi.

Il nome infatti significa anche Aikaterine, ossia variante del più antico Ekaterine, collegato sia con Hekatos, attributo di Apollo, dall’aggettivo Hekatebolos, attribuito di Apollo – traducibile con lanciatore di sapienti saette, la sua parte femminea, sia appunto con Hekate.

Caterina era figlia dell’ agitato sapiente anche delle arti mediche e frequentatore assiduo, con la figlia, che già aveva fama di magistra.

Quando ebbe soli 18 anni l’imperatore Massimino, in visita ad Alessandria, obbligò tutti ad andare al tempio a sacrificare torelli e volatili.

Caterina si presentò al Suo cospetto bella, aggraziata, fiera, con sguardo profondo e trasudante sapienza con tutti i suoi domestici. Rifiutò il sacrificio ed anzi con dialettica fuori dal comune convinse tutti i presenti a non sacrificare ed a convertirsi al cristianesimo. Questi furono da lei persuasi che il Cristianesimo era la Verità.

L’imperatore, su tutte le furie, fece uccidere gli astanti ma perse la testa per Caterina, questa respinse le sue avance.

Fu condotta in prigione e visitata dalla imperatrice e dal Tribuno Porfirio.

Ambedue si convertirono e Massimino, accecato dall’ira uccise ed amputò il seno alla consorte e massacrò Porfirio e tutti i suoi soldati sottoposti.

Poi scarcerò Caterina per sottoporla al supplizio della Ruota, di modo da scuoiarla per benino.

La Ruota tuttavia si frantumò e allora fu decapitata.

Dalla sua testa grondò non sangue ma olio e latte. La sua sapienza curativa e dotta e la semplicità del cuore.

Caterina /Ipazia. Le icone del Femminismo e della Sapienza Femminile. Nonché difensrici delle giovani donne, delle adolescenti, loro  Magistrae.

Umiltà e sguardo Fiero. Dinanzi a ciò la Ruota della Violenza e la Bramosia/Sopruso incarnati dall’Imperatore non trovano e non troveranno mai vittoria!

Giovanni Di Rubba

Condividi questo post :

Facebook
Twitter
WhatsApp
LinkedIn
Email
Stampa