Alla Foce del Sebeto, l’associazione che recupera e risana il territorio ed i beni partenopei. Intervista alla prof Silvana Geirola

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G: Buon pomeriggio professoressa Silvana Geirola, vuole dirci qualcosa in merito alla sua associazione, alle finalità ed agli scopi che si propone? Ed anche, come nasce il nome?

S: La finalità della Associazione si basa sul motto “il Bene Culturale è Opportunità di Sviluppo”.

Essa ha come obiettivo il Risanamento Socialeed il Recupero Beni.

Nata nel 2016, anche se in progetto dal 2014, negli ultimi tempi opera con la preziosissima collaborazione di ASTRA e dell’ACRI.

La Foce del Sebeto è una Associazione di Promozione Sociale(APS), senza scopo di lucro, Onlus, il perché del suo nome è nato per scherzo paragonando la forza dei miei obiettivi al gigante che rappresenta il fiume Sebeto, la cui statua è presente a Largo Seboneto.

G: Quali sono gli ultimi progetti che vi hanno visto coinvolti?

S: L’ultimo evento si è tenuto il 19 novembre al Teatro Salvo d’Acquisto. Uno spettacolo teatrale più un concerto, cui hanno fatto seguito diverse premiazioni nel mondo dello sport: Aldo Cuomo, Patrizio Oliva e Antonio Carannante. Premiato anche il giornalista Pietro Funero, per il suo impegno nella riapertura della Chiesa di Sant’Antantonio Abate.  

L’evento ha visto anche la premiazione, nell’ambito di un nuovissimo progetto/concorso letterario, degli scrittori Luigi D’Angelo, Antonella Piedimonte ed Annunziata Sannino.

Questo evento mette in luce quante potenzialità ha la nostra città, soprattutto tra i giovani ed i giovanissimi, e quanto non vengano valorizzate.

La cultura è l’arma più potente, letale contro la delinquenza, ma spesso resta muta e, certo, la scuola, questa post-pandemica ma in generale, non lo fa perdendo la propria missione primaria e divenendo un insieme di conoscenze sparse e mal collegate.

G:Vuole fare un appello ad amministratori e politici?

S: [sorridendo] Collaborando con Astra, con Franco De Lucia, Valentina de Nigris tante richieste, anche alla nuova amministrazione, abbiamo posto in essere.

Basti dire che la nostra ultima battaglia in zona del Petraio, che è un cavallo di battaglia del sindaco entrante prof Gaetano Manfredi, risolvibile con interventi economici e mirati è rimasta lettera morta. E pure poteva essere luogo idoneo per mercatini di Natale ad esempio.

C’è poi la Casa della Socialità, come battezzata, tra piazza Immacolata e piazza Medaglie d’Oro. Non abbiamo neanche potuto parlare, nell’incontro della municipalità, della sua possibile destinazione d’uso come museo ove chiunque, qualsiasi artista potesse alloggiare e far contemplare i suoi lavori

G: Progetti in cantiere per il 2022?

S: Si, diversi.

In primis continuare il rapporto letteratura-scuola, magari con progetti o incontri mirati, valorizzando le nostre radici, la nostra cultura.

Poi aprire un Museo d’Arte, quello che accennavo prima, alla Casa della Socialità.

Ancora, con Telethon e con il Consolato del Benin, con cui collaboriamo avremmo intenzione di portare a termine con il console sua eccellenza Giuseppe Gambardella, un progetto di conoscenza della lingua italiana da parte degli stranieri, operazione che le scuole non svolgono o svolgono pedestramente e distrattamente, e che è spesso delegata  alle ACRI.

Per concludere, con la collaborazione del prof Antonio Giordano, favorire ed usufruire con i cittadini i servigi del prof Rocco Cangialesi di creare con il paziente un rapporto transazionale tra farmaco e individuo, ai fini della consapevolezza e dell’orientamento.

Giovanni Di Rubba

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