Misteri Eleusini a Pomigliano

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In questo periodo dell’anno, con l’inverno che bussa alle porte e già inizia a lasciare le sue orme nell’ingresso, popoli contadini e non erano adusi a “cuntare” la sera, a raccontare attorno al fuoco, e questo da epoca millenaria. Solo da metà del ‘900 questa tradizione orale va perdendosi, come quella dei cantastorie girovaghi, e molte storie, in bilico tra cronaca e leggenda, tendono a scomparire.

Cercheremo con questi articoli di rispolverarne quante più possibile, in questa epoca oramai cybernizzata  ed ologrammatica, a beneficio anche e soprattutto dei millenians, le nuove generazioni che sono scisse grandemente da questo amplissimo humus narrativo.

Secondo un antico cunto pomilio le anime purganti, le Anime Pezzentelle, ottengano una sorta di “permesso speciale”, quello di poter vagare quivi, sula Terra, ove hanno vissuto, all’apertura dei portali, il primo la notte tra il 31 ottobre ed il 1 novembre, sino alla notte tra il 5 ed il 6 gennaio. In questo frangente di tempo, raccontano, è possibile incontrarli, casualmente, tra la gente, spesso vestiti da forestieri.

Si narra addirittura che tempo fa, a Pomigliano di una donna che filava la lana e scorgendo una processione, credendo fossero le preghiere dell’Aurora dell’Epifania, li seguitò, sino ad una chiesa. Era una notte nebbiosa, ed ella stupita si guardava attorno, non riconoscendo nessuno tra i processanti. Prima di entrare in Chiesa, gli si avvicinò un uomo corpulento, che la invitò a tornare a casa, per il suo bene, in quanto non era quello il suo posto. Un po’ spaventata arretrò, giusto in tempo per guardare l’ultimo fedele entrare e la Chiesa sprofondare nel terreno.

Corse a casa e solo allora si accorse che erano passati pochi minuti alle tre di notte e che quella processione certo non era la processione dell’Aurora. Da tener presente che prima dell’editto napoleonico i defunti erano seppelliti sotto gli Edifici Sacri.

Si sa che il rapporto con il sottosuolo, con le crypte, con gli antri, era diffuso non solo a Napoli o nel puteolano ma anche nell’hinterland, basti pensare alle catacombe di Cimitile.

Non è da escludere l’incontro di Italioti o Greci con i Cimmeri, una popolazione originaria del Mar Morto, ove furono scacciati dagli Sciiti, sconfitti dagli Assiri, in contatto anche con i Persiani, anzi sicuramente abitanti originari della Persia –oggi Iran-. Popolazione che viveva nella nebbia, ci dice Omero, che la immagina, in Italia, la Terra di Saturno. Dello stesso avviso Virgilio. Una popolazione sotterranea, che vive nella nebbia, e nékya, capace di evocare morti.

Ed è in questo periodo dell’anno che si celebravano i misteri “Eleusini”, in onore della dea Demetra, figlia di Kronos-il tempo-e di Rea-la Terra, dea primigenia che aveva una figlia, una splendida kore-ragazza-di9 nome Persefone, che tutto faceva fiorire, germogliare e che apportava nutrimento agli essenti, animali ed esseri umani.

Costei, bellissima, venne rapita da Ade, divinità padrona degli Inferi. Venutolo a sapere Demetra, furiosa, andò in esilio ad Eleusi, vicino Atene, e qui si iniziarono a tenere i riti in suo onore, sotto la famiglia degli Eumolpides e dei Kerykes . Ad Eleusi Demetra,  cerca di rendere immortale Demofonte ma è scoperta dalla strega Metanira.  A questo punto si rivela come dea ed abbandona irata anche Eleusi.

Ritorna in sé solo quando Zeus gli concede di avere la figlia per 2/3 dell’anno sulla Terra e per 1/3 nell’oltretomba, accanto allo sposo.

Questa divisione dell’anno mitologica ha un rimando peculiare ed attualissimo tra l’essere ed il nulla, intesi come una sola sostanza di cui 2/3 Essere ed 1/3 Non Essere. Anche per i Cristiani Lucifero fu cacciato dal paradiso con 1/3 degli angeli.

Ma veniamo al mistero, lo stesso si svolgeva in questo periodo-il mese di Boedromione-  ed era diviso in tre parti: l’iniziazione in cui l’iniziato mangia un maialino; la seconda di digiuno ed astinenza; la terza consisteva in una lunga marcia sul ponte del fiume  Cefiso, scambiandosi volgarità e battute, giunti ad Eleusi il digiuno e rotto e si beve il kykeon, una bevanda in cui vi sono sostanze che ampliano la percezione, segale cornuta o più probabilmente canapa indica, essendo Demetra spesso rappresentata con spighe di grano o fogliame.

L’ultima parte era il telesterion-visione, contemplazione-consisteva nella ricerca della kore, di Persefone, in un passaggio dalla oscurità alla luce, dagli inferi ai Campi Elisi, sino a che partorisse l’abbondanza, Pluto, la ricchezza.

Nella realtà contadina pomilia cunti analoghi si recuperano, di più i misteri Eleusini erano radicatissimi a Napoli e nell’hinterland, il Cefiso era sostituito dal Sebeto e la corsa seguitava sino alla foce.

Tradizione vuole che oltre a garantire prosperità del raccolto e ricchezza, le anime purganti siano inviate da Persefone stessa, una volta terminato il mistero, sulla Terra nel periodo in cui lei è nell’Ade per svolgere commissioni e per raccontare cosa succede durante la sua prigionia.

Giovanni Di Rubba

Bibliografia

AAVV a cura di Umberto Eco; L’Antichità, vol VI;2013 EM Publischers

AAVV; Angeli, Demoni, Dei; 2006; Mondadori

Palumbo Agnese; I Love Napoli; Newton 2018

Perillo Marco; Storie Segrete della Storia di Napoli; Newton 2018

Omero; Inno a Persefone

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