Pomigliano il Convegno: Ospedale di Comunità

Venerdì 5 novembre  presso la Sala delle Capriate si è svolto il convegno promosso dal PD e Pomigliano 2020 con tema L’Ospedale di Comunità a Pomigliano d’Arco. 

Grande la partecipazione dei cittadini che hanno assistito con grande attenzione al dibattito, segno tangibile di una problematica ben presente nei cuori dei pomiglianesi che da anni si battono per avere nel proprio territorio una struttura sanitaria di emergenza e preoccupati dalle voci, ben fondate, della probabile dismissione della Clinica S. Felice.

 Si entra subito nel tema facendo immediata chiarezza: Ma che cosa è un Ospedale di Comunita? Quando e come potrà essere realizzato, che tipo di presidio sanitario è, a che tipo di pazienti si rivolge”.

il Piano Nazionale di Ripresa e resilienza (PNRR) si pone l’obiettivo del potenziamento dell’offerta dell’assistenza territoriale attraverso lo sviluppo degli Ospedali di Comunità o Struttura per le Cure intermedie (SCI), una struttura residenziale sanitaria della rete territoriale a ricovero breve e destinata a pazienti che necessitano di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica e per degenze di breve durata.

Tale struttura, la cui dimensione viene prevista in 20 posti letto (fino ad un massimo di 40 posti letto) e a gestione prevalentemente infermieristica, contribuisce ad una maggiore appropriatezza delle cure determinando una riduzione di accessi impropri ai servizi sanitari come ad esempio quelli al pronto soccorso o ad altre strutture di ricovero ospedaliero o il ricorso ad altre prestazioni specialistiche.

L’Ospedale di Comunità potrà anche facilitare la transizione dei pazienti dalle strutture ospedaliere per acuti al proprio domicilio, consentendo alle famiglie di avere il tempo necessario per adeguare l’ambiente domestico e renderlo più adatto alle esigenze di cura dei pazienti.

L’investimento si concretizzerà nella realizzazione di 381 nuovi Ospedali di Comunità per un totale di  7.620 posti letto che vanno ad aggiungersi ai 3.163 posti letto esistenti in tutte le Regioni italiane. Il costo complessivo stimato dell’investimento è di 1 miliardo, e l’orizzonte per il completamento della sua realizzazione è la metà del 2026.

Per ogni nuovo ospedale di comunità si è ipotizzato un costo di realizzazione di 2.280.000 euro a cui si è stimato di aggiungere un 15% di costi per le tecnologie (pari a 342.000 euro per struttura), per un costo complessivo di 2.622.000 euro

La scelta del PNRR di potenziare gli Ospedali di comunità/cure intermedie è apprezzabile. Oggi, continuano a permanere difficoltà di dimissione dei pazienti che hanno terminato la fase acuta e la fase di riabilitazione intensiva, ma che necessitano ancora di un supporto sanitario ed assistenziale di una struttura sanitaria che completi il percorso di cura. Le strutture residenziali attuali non rispondono, se non in parte, a questo tipo di esigenze perché sono organizzate soprattutto per gestire la fase lungodegenziale, e molto meno per gestire la fase di transizione fra l’ospedale e il domicilio sia per quantità che per qualità (intensità dell’assistenza) delle strutture. Inoltre, considerato il numero, l’età e la multiproblematicità dei pazienti post acuti, è emersa la necessità di un approccio multidimensionale con una presa in carico globale, con la finalità di curare la non autosufficienza e i pazienti fragili con maggiore efficacia (Agenas, 2011) e ad un costo minore di quello ospedaliero

Le strutture per le cure intermedie/ospedali di comunità vanno proprio ad intercettare  un bisogno effettivo del sistema sanitario italiano perché continuano a permanere sia le difficoltà di dimissione dei pazienti dall’ospedale, sia la necessità di garanzia della continuità assistenziale. Naturalmente il potenziamento del nuovo setting assistenziale non è privo di criticità perché va ad inserirsi in una rete di strutture e servizi (lungodegenza post acuzie, riabilitazione ospedaliera, RSA, strutture residenziali riabilitative, ecc.) già abbastanza affollato per cui la sua implementazione richiede una attenta regolamentazione.

Il progetto del PNRR, comunque, al di là della positività della previsione progettuale qualche criticità, però, la mantiene frutto probabilmente della frettolosità con la quale si è preparato il Piano. In particolare appare davvero ingiustificabile l’idea di realizzare stanze di degenza anche di 4 posti letto che è in contraddizione con le tendenze internazionali in materia e che crea le condizioni  per una bassa qualità della degenza che, in queste strutture, può durare diverse settimane ed eccezionalmente anche mesi.

Per ultimo si segnala la necessità di reperire per tempo, entro il 2026, il finanziamento (quello indicato adesso è inconsistente) per le assunzioni del personale degli ospedali di comunità. E occorrerà farlo per tempo perché poi bisognerà provvedere alle assunzioni, senza le quali le strutture realizzate non potranno essere avviate.

In Campania  Il consiglio regionale della Campania ha approvato all’unanimità la mozione, proposta da M5S e PD, con la quale si chiede alla Giunta regionale di mettere mano “quanto prima alla istituzione degli ospedale e le case di comunità

La capogruppo pentastellata in Consiglio Ciarambino spiega: “Abbiamo posto un criterio fondamentale si parta da quei territori dove c’è più bisogno di salute e dove forte è la criticità ambientale”. La consigliera dem Fiola:  ““Il nostro obiettivo è quello di essere sempre più vicino ai cittadini. Noi dobbiamo fare in modo che non diventino cattedrali nel deserto”. Saranno trentaquattro le strutture che dovranno essere messe a disposizione di quelle aree laddove la richiesta di sanità che serviranno, “per scongiurare ricoveri impropri”. 

I programmi futuri dell’Amministrazione di Pomigliano, per cogliere questa opportunità, sono quelli di rispondere alle richieste dei cittadini: “Per ragioni territoriali ed economiche che non dipendono dalle amministrazioni locali, non è possibile oggi realizzare un ospedale o un pronto soccorso a Pomigliano, non possiamo far passare un messaggio sbagliato illudendo i cittadini. Il compito che si è assegnato l’attuale amministrazione con il supporto delle associazioni territoriali di riferimento, è quello di rendere rapida ed effettiva la candidatura della città di Pomigliano nella rete degli ospedali di comunità in Campania prima che aumentino le richieste. Un’ opportunità da non perdere perché anche se non è un ospedale vero e proprio potrà essere utile alla comunità e segnare l’inizio di un percorso. Per il futuro l’amministrazione proporrà l’apertura di un tavolo di confronto con l’ASL Napoli 3 Sud per cercare di individuare anche una location per il presidio tra le strutture già esistenti sul territorio”. Quanto emerso dagli appassionati interventi dei relatori. Il Vicesindaco Eduardo Riccio conclude affermando che l’area di via Vesuviana prevista nel PUC, in itinere la procedura di approvazione definitiva, con destinazione Struttura Sanitaria viene ulteriormente ampliata per ospitare parcheggi e servizi.

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