Negli ultimi mesi, diversi comuni della provincia di Napoli sono stati teatro di significative turbolenze politiche e amministrative, sollevando interrogativi sulla gestione della macchina comunale e sull’importanza di principi come meritocrazia, efficienza ed efficacia.
Giugliano in Campania: dimissioni e commissione d’accesso
A Giugliano in Campania, la situazione politica ha raggiunto un punto critico con le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali, determinando lo scioglimento dell’amministrazione guidata dal sindaco Nicola Pirozzi. Questa mossa ha portato alla nomina di un commissario prefettizio per la gestione provvisoria dell’ente.
Parallelamente, il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, su delega del Ministro dell’Interno, ha istituito una Commissione d’Accesso per indagare su possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nell’amministrazione comunale. La commissione avrà un mandato di tre mesi, prorogabile una sola volta per ulteriori tre mesi.
Pomigliano d’Arco: tensioni tra amministrazione e autorità giudiziarie
A Pomigliano d’Arco, l’invio di una Commissione d’Accesso lo scorso dicembre ha suscitato sorpresa nell’amministrazione locale. Il sindaco Lello Russo ha dichiarato: “L’arrivo della commissione d’accesso ci ha lasciati stupiti. Ma non c’è alcun problema: non abbiamo nulla da temere”.
La situazione si è ulteriormente complicata a seguito di un’operazione anticamorra che ha portato all’arresto di 27 persone legate a clan locali. Il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha commentato l’operazione, sottolineando la presenza attiva della camorra nel territorio. In risposta, il sindaco Russo ha inviato una lettera a Gratteri, affermando di non aver mai negato l’esistenza della camorra a Pomigliano d’Arco.
Marigliano: situazione amministrativa
Per quanto riguarda Marigliano, al momento non emergono notizie recenti riguardanti una sfiducia al sindaco o l’insediamento di una commissione d’accesso. È fondamentale monitorare costantemente le fonti ufficiali per aggiornamenti su eventuali sviluppi.
Poggiomarino: arresto del sindaco e del vicesindaco
A Poggiomarino, il sindaco Maurizio Falanga e il vicesindaco Luigi Belcuore sono stati arrestati nell’ottobre 2024 con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso. Secondo le indagini, avrebbero stretto un accordo con esponenti della criminalità organizzata locale per ottenere supporto elettorale in cambio di favori e appalti pubblici. Questo episodio ha scosso profondamente la comunità locale, mettendo in luce le infiltrazioni mafiose nella politica cittadina
Caivano: instabilità politica e commissariamento
A Caivano, l’amministrazione guidata dal sindaco Enzo Falco ha attraversato numerose crisi. Dalla sua elezione nel 2020, si sono susseguiti cambiamenti nella giunta comunale, con ben cinque rimpasti in poco più di un anno. Nel luglio 2023, il Movimento 5 Stelle ha abbandonato l’amministrazione a seguito dell’ennesima riorganizzazione della giunta. Pochi giorni dopo, nell’agosto 2023, il sindaco Falco è stato sfiduciato, portando al commissariamento del comune. Questa instabilità ha evidenziato le difficoltà nel mantenere una governance coesa e funzionale
Altri comuni sotto osservazione
Oltre ai casi citati, altri comuni della provincia di Napoli sono attualmente sotto la lente d’ingrandimento per possibili infiltrazioni criminali o irregolarità amministrative. È essenziale che le autorità competenti continuino a monitorare attentamente queste realtà per prevenire e contrastare fenomeni di corruzione e mala gestione.
L’importanza della gestione meritocratica della macchina comunale
Gli eventi recenti mettono in luce la cruciale necessità di amministrazioni capaci di garantire efficienza, trasparenza e legalità nella gestione della macchina comunale. È fondamentale che le Giunte siano composte da assessori competenti, soprattutto nei settori chiave, affinché le politiche locali possano essere attuate con efficacia e senza rallentamenti burocratici.
Un aspetto centrale è la trasparenza nelle concessioni edilizie e la competenza negli affidamenti pubblici, garantendo che ogni procedura venga condotta nel pieno rispetto del Codice degli Appalti. Questo significa applicare regole chiare e garantire che la selezione di imprese e fornitori avvenga tramite liste certificate.
È essenziale il ruolo dei segretari comunali, che devono agire come garanti della trasparenza e fornire supporto tecnico alla politica, assicurandosi che le scelte amministrative rispettino la legge e i principi di buona amministrazione. Allo stesso tempo, dovrebbe essere applicato il principio di rotazione per i dirigenti e per le posizioni organizzative, evitando il consolidarsi di posizioni di potere che potrebbero compromettere l’imparzialità della gestione amministrativa.
Anche la rotazione degli assessori comunali potrebbe essere un’ipotesi da considerare, per favorire una maggiore dinamica nelle decisioni politiche ed evitare la cristallizzazione di interessi particolari. Inoltre, le amministrazioni devono interfacciarsi più spesso con enti come la Corte dei Conti, l’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione), etc.
Mettere al centro il benessere della Città, escludendo logiche di interesse personale e clientelismo, è il principio guida per una pubblica amministrazione realmente al servizio dei cittadini. Solo attraverso una governance fondata su competenza, trasparenza e rispetto delle regole, sarà possibile garantire un futuro stabile e privo di condizionamenti illeciti per i Comuni in generale e per l’intero sistema amministrativo locale.