L’ex presidente Usa batte l’ex governatrice del South Carolina 54,9% a 43,2%: «A novembre avremo delle elezioni grandiose e rivolteremo questo Paese. Non vedo l’ora di sfidare Biden, il peggior presidente nella storia del nostro Paese»
Donald Trump ha vinto le primarie repubblicane in New Hampshire. Una vittoria attesa, quella contro Nikki Haley — l’ex governatrice del South Carolina però non ha intenzione di ritirarsi dalla corsa — che i media hanno confermato con il 54,9% contro il 43,2% (con il 91% dei voti contati).
Desta un po’ di preoccupazione la scalata di Donald Trump. È stata Nikki Haley a prendere la parola per prima, quando il conteggio dei voti era ancora al 20% e la forbice tra i due era più ridotta, di circa 7 punti percentuali: «Voglio congratularmi con Trump per la sua vittoria. Se l’è guadagnata. Ma la corsa non è finita». Ha ringraziato gli elettori «per l’amore che mi avete dato in New Hampshire» e il governatore Chris Sununu che l’ha affiancata «ad ogni singolo evento, come un vero amico». Ma soprattutto l’ex governatrice del South Carolina ha assicurato che non si ritira: la prossima tappa sarà proprio il «suo» Stato, a fine febbraio.
L’ex presidente americano ha subito commentato con rabbia via social, su Truth: «Haley ha detto che avrebbe vinto in New Hampshire. Non lo ha fatto!!! Delirante!!! La scorsa settimana è arrivata terza». Poco più tardi, in un discorso aggressivo nei confronti della rivale, al party organizzato allo Sheraton di Nashua, Trump ha ribadito: «Non ha vinto. Ha perso. Ha parlato come se avesse vinto, ma ha avuto una nottataccia. Ha detto che ora va in South Carolina ma prima c’è il Nevada l’8 febbraio e posso già annunciarvi che ho già vinto in Nevada. Se lei vincesse la nomination sarebbe indagata entro 15 minuti per le piccole cose di cui non vuole parlare». «Questa in New Hampshire è la vittoria più importante, perché arriva dopo l’Iowa — ha continuato Trump —. A novembre avremo delle elezioni grandiose e rivolteremo questo Paese. Non vedo l’ora di andare contro il peggior presidente nella storia del nostro Paese». The Donald ha ribadito quindi che Haley «dovrebbe abbandonare la corsa, altrimenti dobbiamo continuare a sprecare soldi, invece di spenderli per Biden, che è il nostro obiettivo».
Sul palco, a fianco di Trump, c’erano l’imprenditore Vivek Ramaswamy e il senatore della South Carolina Tim Scott, ex rivali nelle primarie repubblicane che hanno annunciato il loro endorsement per il tycoon. E parlando proprio di Scott, ospite di The Howie Carr Show, Trump ha lasciato intendere che potrebbe essere il senatore del South Carolina la sua scelta per il ruolo di vicepresidente: «È la persona alla quale sto guardando».
Trump non ha ancora vinto la nomination, ma nessun candidato che abbia vinto sia in Iowa che in New Hampshire ha mancato di ottenerla. Il New Hampshire fu lo stato che nel 2016 segnò la prima vittoria del tycoon nelle primarie repubblicane in un campo di candidati molto più affollato di questo. Haley oggi ha cercato proprio qui il suo «momentum», la sua spinta per le prossime sfide. È l’unica rivale dell’ex presidente Usa, ma è molto indietro nei sondaggi in tutti gli Stati che voteranno nei prossimi mesi nelle primarie (inclusa la South Carolina). Nel suo discorso di ieri, però, lei ha detto: «A un certo punto eravamo 14 candidati, io ero al 2%. Ora siamo gli ultimi rimasti accanto a Donald Trump. Per me non è personale, ho votato due volte per lui ma una nomination di Trump è una vittoria di Biden. Questa corsa è tutt’altro che finita».
Da segnalare anche la vittoria «simbolica» di Joe Biden alle primarie democratiche in New Hampshire alle quali il presidente americano non ha formalmente partecipato. Biden è risultato primo come candidato «write in» cioè votato come preferenza non prestampata sulla scheda elettorale. Le primarie dem in New Hampshire si sono infatti tenute fuori dal nuovo calendario del Partito democratico. Ma lo Stato si è ribellato tenendole comunque: come «sanzione» il New Hampshire non avrà delegati. «Trump sarà chiaramente il candidato dei Repubblicani» alle elezioni presidenziali di novembre — ha detto Biden in una nota —. Il mio messaggio al Paese è chiaro: la posta in gioco non potrebbe essere più alta. Si tratta della nostra democrazia, delle nostre libertà personali, dal diritto di scelta al diritto di voto. La nostra economia, che ha conseguito la ripresa più forte nel mondo dopo il Covid. È tutto in ballo».