Luigi Di Maio, nuova vita araba: altro che guerra alla povertà. Letta come Di Maio: dalla Ue un incarico nuovo di zecca. Viva l’Italia!

Luigi Di Maio si è calato nella parte del diplomatico europeo. È da giugno scorso che la Ue si può vantare di avere un inviato speciale nel Golfo Persico. Un incarico creato su misura per lui dal suo “grande” estimatore Josep Borell, alto rappresentante della politica estera dell’Unione. L’ex grillino, che può vantare un lauto stipendio di circa 12mila euro, ha usato il primo mese come rodaggio, presentandosi ai vari ambasciatori arabi a Bruxelles. Poi ha preso l’aereo ed è volato direttamente sul campo. A luglio ha visitato l’Arabia Saudita. Dopo Ferragosto ha fatto scalo in Bahrein. Molte le strette di mano immortalate da una carrellata di foto ricordo pubblicate immancabilmente sul suo profilo social, di cui i cittadini europei hanno sicuramente subito una profonda commozione e un grande senso di fratellanza tra i popoli. Una serie di post in cui, dalle sue parole, si evince quale sia la missione che gli è stata affidata: rafforzare i rapporti economici tra Ue e Paesi del Golfo e promuovere il dialogo interreligioso: Amen!

Almeno in Italia funziona cosi: se gli elettori ti bocciano nel segreto dell’urna puoi sempre sperare in un premio dall’Europa. Il caso più emblematico è senza dubbio questo dell’appena citato Luigi Di Maio. L’ultimo sconfitto di successo è Enrico Letta, che con l’ex leader di Impegno Civico condivide il tracollo elettorale del 25 settembre scorso. L’ex segretario del Pd è stato appena incaricato di redigere un piano per il nuovo mercato unico europeo. L’importante incarico gli è stato assegnato dal governo belga, guidato dal premier liberale Alexander De Croo, che assumerà la presidenza del Consiglio Ue a gennaio 2024. Bruxelles ha chiesto a Enrico Letta, in qualità di presidente dell’Istituto Jacques Delors, di elaborare in autonomia e indipendenza un rapporto sull’avvenire del mercato unico. L’obiettivo era stato indicato dal Consiglio europeo nelle “Conclusioni” del 30 giugno scorso nelle quali si leggeva: «Il Consiglio europeo chiede che una relazione ad alto livello indipendente sul futuro del mercato unico sia presentata in occasione della sua riunione del marzo 2024 e invita le prossime presidenze del Consiglio e la Commissione a portare avanti i lavori in materia, in consultazione con gli Stati membri».

Veniamo all’indimenticato Luigi Di Maio, a Riad ha incontrato Mishaal Mohammad Al-Sulami, vice Speaker del Saudi Shura Council, l’assemblea consultiva saudita. Poi è stato ricevuto da Sua Altezza Reale il Principe Turki al Faisal al Saud, incontro che Di Maio dice essergli stato «d’ispirazione per ascoltare valutazioni sagge e approfondite». Subito dopo ha visto due viceministri, quello degli Esteri Waleed Abdulkarim El Khereiji e quello della Difesa Khaled Al Biyari. Nei giorni scorsi, invece, è stata la volta del Bahrein. Il 21 agosto è stato ricevuto dal ministro della Difesa Abdulla bin Hassan Al Nuaimi. Incontro servito a Di Maio «per discutere delle principali sfide e opportunità per la sicurezza regionale e dei modi in cuila Ue potrebbe contribuire a promuovere soluzioni sostenibili».

La lista degli incontri potrebbero continuare all’infinito, senza sosta, Arthur Bloch diceva nel Quinto Teorema di Steve “è un lavoro sporco, ma qualcuno dovrà pur lavarlo”.

Di sicuro Di Maio farà altre foto e stringerà altre mani, nell’attesa di conoscere i risultati di questi viaggi. Nella speranza che non vada a finire come la Via della Seta, che il governo Meloni è pronto a rescindere. Per il momento ha preso solo contatti nell’attesa di portare a casa qualcosa di concreto 

Viva l’ITALIA!

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