Bibbiano? Così i populsovranisti usavano il caso per il consenso, da Di Maio a Salvini

Prima Di Maio, poi Salvini e Meloni, hanno provato a intestarsi la vicenda in chiave anti-Pd. Dalla t-shirt di Borgonzoni ai post quasi da linciaggio, ora le opposizioni vogliono le «scuse».

Quella maglietta bianca a mezze maniche con la scritta in maiuscolo “PARLIAMO DI BIBBIANO”, con la P e la D in rosso per evidenziare il bersaglio dell’offensiva, il Partito democratico, fa ormai parte della storia del Senato. La indossava, il 10 settembre 2019, nella solennità dell’aula di Palazzo Madama, nel dibattito ad altissima tensione sulla nascita del governo Conte-bis, la senatrice leghista Lucia Borgonzoni.

«Mai con il Pd, mai con il partito di Bibbiano che toglieva i bambini alle famiglie con l’elettroshock per venderseli», tuonava nel luglio 2019 l’allora plenipotenziario pentastellato Luigi Di Maio mentre il caso iniziava a decollare e quando occorreva opporre un freno all’ipotesi di un ribaltone di palazzo. Il ribaltone, poi, ci fu, e quando in aula la Lega fu messa all’opposizione del Conte-bis, il Carroccio volle mostrare, con la maglietta di Borgonzoni, come gli ex alleati 5s avessero tradito il patto con gli italiani. Anche su Bibbiano.

La Lega, però, chiuso il legame con i grillini, non rimase sola a usare Bibbiano contro gli avversari politici nazionali. La “potenza” della vicenda la annusò anche l’attuale premier Giorgia Meloni, che a gennaio 2020 si piazzò sotto il cartello stradale che indicava l’ingresso nella cittadina emiliana.

Perché per lunghi mesi intestarsi la causa di Bibbiano voleva dire prendersi ondate di “like” e “cuoricini” dei social network e lo stesso Di Maio su questa metodologia aveva fatto il suo cavallo di battaglia per poi abbracciarsi il PD e farsi pure candidare. Oltre il danno pure la beffa!

Ieri, con l’assoluzione in secondo grado di Foti, Renzi ha provato ad ingaggiare una battaglia contro la “fakemocracy” che ha tanto premiato populisti e sovranisti nell’ultimo decennio, ha chiesto conto a Meloni, a Salvini e Di Maio di quanto detto e scritto in passato.

Servirebbe almeno una parola che ammettesse i rischi dell’uso politico di faccende serissime potrebbe servire da monito e da scudo contro future esagerate speculazioni su casi troppo sensibili per finire su una maglietta.

Intanto Di Maio al sole del Golfo, Salvini Ministro e….

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