L’ “amico” di Di Maio sbaglia ancora, gaffe di Borrell sull’attacco in Russia: “Belgrado? Belgrof? Non so…” (L’Editoriale)

Il video sta facendo il giro della rete, scatenando l’ilarità di molti. Il protagonista del filmato, suo malgrado, è Joseph Borrell, Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, in sostanza il nostro ministro degli Esteri europeo benché non conti più di molto in un sistema in cui i rapporti internazionali sono saldamente nelle mani degli Stati membri dell’Unione.

Fatto sta che con l’avvio della guerra in Ucraina, Borrell un suo spazio se l’è ovviamente ritagliato. È lui a parlare delle decisioni prese in sede europea per sostenere Zelensky e il suo esercito. Ieri, per dire, Jospeh ha spiegato di ritenere necessario un massiccio invio di armi a Kiev senza star lì a fornirle “a piccole dosi”, eventualità che “servirebbe solo a far durare di più la guerra”. Dopo i carri armati e i missili a lungo raggio, ormai la Nato sembra a un passo dal fornire all’Ucraina pure i caccia F-16. Per ora s’inizia con l’addestramento dei piloti, poi si vedrà, senza dimenticare i circa 20mila soldati ucraini già formati dall’Unione nei suoi territori, le 220mila munizioni e 1.300 missili già consegnati.

A fronte delle dettagliate informazioni rilasciate dall’Alto Rappresentante in una conferenza stampa a Bruxelles al termine del Consiglio di Difesa Ue, Borrell è cascato in almeno un paio di gaffe clamorose. La prima riguarda l’addestramento dei piloti di F-16: di fronte ai giornalisti Joseph si è detto “lieto” che “finalmente sia iniziato l’addestramento”, in particolare in Polonia. Dettaglio però smentito poche ore dopo dalla stessa Varsavia, che si dice pronta sì a farlo, ma negando che il programma sia già partito. La seconda gaffe invece è meno diplomatica ma più plastica. Alla domanda di un giornalista se i ministri avessero discusso del blitz di Belgorod, dove alcune forze filo-ucraine sono penetrate in territorio russo, Borrell fa confusione. E scambia la cittadina russa prima per Belgrado e poi per un’indistinta Belgrof. “Non so cosa è successo a Belgrado”, dice l’Alto rappresentante. “A Belgrod, in Russia”, precisa il giornalista. “Belgrof? Non ho la minima idea di cosa sia successo a Belgrado o a Belgrof. Non posso pronunciarmi su cose che non conosco”. E il video è diventato rapidamente virale.

Intanto il buon Di Maio si gode gli effetti benefici della nomina di Borrell come inviato per l’UE nel Golfo.

Dal 1 giugno inizierà questa nuova “avventura” diplomatica con la benedizione di Mario Draghi e del patto di ferro tra i due che sancì l’uscita di Di Maio dal Movimento 5 stelle.

Un ruolo nuovo, creato allo scopo di migliorare i rapporti con una regione strategica non solo per gli equilibri tra Europa, Asia e Africa ma soprattutto per le sue risorse energetiche, diventate ancora più importanti e preziose dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e la volontà di fare a meno degli idrocarburi di Mosca.

E a gestire in prima persona per l’intera Unione europea i rapporti con questi Paesi e a coltivarli con viaggi frequenti, sarà l’uomo che sembrava ormai destinato a sparire dalla scena politica in Italia dopo la batosta elettorale della sua lista Impegno Civico, che si è fermata a livello nazionale a un misero 0,6%, e dopo la sua sconfitta personale nella candidatura quasi blindata nel collegio uninominale di Napoli, con il supporto dell’intero centrosinistra.

E invece come se niente fosse accaduto eccolo qua, chiamato a gestire una partita delicatissima per l’intero blocco, con uno stipendio d’oro da circa 20mila euro al mese, superiore anche a quello che aveva da ministro, una squadra di fino a 13 persone al suo servizio e un budget di 1,8 milioni di euro per il periodo iniziale di 21 mesi in cui resterà in carica dal prossimo primo giugno al 28 febbraio 2025.

Su Joseph Borrell e le sue doti di gestione del ruolo importante che ha, ci sarebbe molto da discutere. Scelte frettolose, dichiarazioni poco ponderate e troppo legato agli “amici degli amici”.

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