Via libera alle assunzioni nella Pa, 2.100 nelle forze dell’ordine

Corsa a ostacoli per il disegno di legge sulla concorrenza: l’esame prosegue, ma in Consiglio dei ministri slitta ancora l’approvazione, come nella riunione del 28 marzo.

Allora c’era stata una retromarcia sulla liberalizzazione dei saldi e un problema di coperture.

Il nuovo scoglio è rappresentato dalle misure sulle concessioni per gli ambulanti.

Via libera, invece, al decreto legge per oltre 3mila assunzioni nella Pubblica amministrazione, più di 2.100 per le forze dell’ordine, “per rafforzare la sicurezza dei cittadini”, sottolinea Giorgia Meloni. Approvato, con qualche scintilla fra Lega e FdI sullo sfondo, anche il decreto legge voluto dal ministro Francesco Lollobrigida che istituzionalizza la cabina di regia sulla siccità, con la premier che delega Matteo Salvini a guidarla: la prima riunione è attesa entro un mese, e nel giro di una decina di giorni dovrebbe essere nominato un commissario straordinario. “Affrontiamo questo problema – dice Meloni – in modo strutturale prima che diventi un’emergenza”. L’entusiasmo in FdI, notano però alcune fonti di governo, non è lo stesso che si respira nella Lega, soprattutto nel fronte lombardo del partito. E nelle scelte comunicative c’è chi nota una rincorsa fra gli alleati a scavalcarsi su tutte le misure varate. Mentre inizia il Cdm a Palazzo Chigi, da Milano arrivano segnali sulla salute su Silvio Berlusconi che allentano un po’ le preoccupazioni. E Meloni durante la riunione lascia la sala per parlargli al telefono, esprimendogli incoraggiamento e auguri di pronta guarigione. Il leader di FI sente anche Matteo Salvini: “È la telefonata più bella che potessi ricevere”, dice il segretario leghista. Unite dall’apprensione per le condizioni di Berlusconi, le varie anime del governo non trovano la sintesi sul ddl concorrenza, che andava avviato già nel 2022 e rappresenta uno degli obiettivi del Pnrr per quest’anno. L’Italia è chiamata da Bruxelles, in linea con la direttiva Bolkestein, ad aumentare la concorrenza anche nel settore del commercio ambulante, e nelle prime ipotesi di testo si prevedeva la messa a gara delle concessioni per dieci anni. La scadenza, però, non è così imminente e sono in corso approfondimenti, secondo le spiegazioni del rinvio. Nella riunione quasi non se ne è parlato. Le ultime bozze ipotizzavano anche una ricognizione annuale da parte delle amministrazioni comunali sulle aree pubbliche destinate ai mercati rionali. Il settore è in subbuglio e si rischia una nuova procedura di infrazione dall’Ue.
Situazione simile a quella dei balneari, su cui incombe la sentenza della Corte di giustizia europea del 20 aprile. Il tema agita governo e maggioranza. Non c’è un’unica linea neanche nel partito della premier, la quale intanto dovrebbe assegnare le deleghe sui balneari: nel centrodestra si scommette sul ministro Nello Musumeci. Dopo lo stop di inizio settimana, quando Palazzo Chigi ha chiesto una verifica di fattibilità sulle coperture rispetto alla mole di assunzioni nella P.a prevista dalle prime bozze, viene approvato il decreto sul rafforzamento organizzativo delle amministrazioni. Nessun taglio particolare, alla fine. Due terzi del nuovo organico riguardano Carabinieri, Guardia di finanza, Vigili del fuoco, Polizia, Capitanerie di porto e Guardia costiera. Queste assunzioni sono finanziate attraverso l’ultima legge di Bilancio con i fondi per la sicurezza, quelle nei ministeri sono coperte dalla manovra del governo Draghi. C’è anche l’aumento del compenso fino al 30% per i ricercatori che vincono finanziamenti di ricerca, ad esempio i progetti Gant Horizon e Marie Curie. “Aumentiamo gli incentivi per i ricercatori che sono scappati all’estero a rientrare in Italia – spiega Meloni -, perché noi vogliamo che gli italiani abbiano la possibilità di trovare qui le condizioni migliori per lavorare”..

Siccità, arriva il commissario straordinario nazionale – Contro la siccità che colpisce l’Italia, il governo schiera una cabina di regia fra i ministri e un commissario straordinario nazionale. Sono le novità più importanti del Decreto legge sulla crisi idrica che è stato approvato dal Consiglio dei ministri. Altre novità sono la semplificazione delle procedure per gli interventi sulla rete, per l’utilizzo delle acque depurate in agricoltura e per i dissalatori. L’obiettivo di cabina di regia e commissario per la crisi idrica è individuare gli interventi necessari e realizzarli al più presto, eliminando lungaggini ed ostacoli. Le due strutture avranno il potere di sostituire gli enti locali e i concessionari che non fanno le opere, e di attuarle al posto loro. La cabina di regia è incardinata alla Presidenza del Consiglio e presieduta dal premier o, su sua delega, dal ministro delle Infrastrutture. E’ stato proprio Matteo Salvini a presentare il testo del Dl. La cabina comprende i ministri delle Infrastrutture, dell’Ambiente, del Pnrr, dell’Agricoltura, della Protezione civile, degli Affari regionali e dell’Economia, oltre al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli investimenti pubblici. Il suo primo compito è fare entro 30 giorni una ricognizione delle opere urgenti e di quelle da affidare al commissario straordinario. Il ministero di Salvini ha già fatto sapere che entro un mese ci sarà la prima riunione della cabina. In caso di inadempienza dei soggetti che devono realizzare le opere, può attivare i poteri sostitutivi del commissario. Quest’ultimo deve essere nominato entro 10 giorni dall’entrata in vigore del Dl con decreto del premier, e resterà in carica fino al 31 dicembre 2023, con l’incarico prorogabile di un anno. Avrà a disposizione una struttura fino a 25 persone. Il suo mandato è realizzare gli interventi urgenti di cui è incaricato dalla cabina di regia, monitorare la situazione su tutto il territorio nazionale e l’attuazione delle opere necessarie. Può intervenire con poteri sostitutivi in caso di inadempienza, previa delibera del Cdm, e può revocare le concessioni. Il decreto prevede procedure accelerate e tempi certi per gli interventi di miglioramento dell’efficienza delle infrastrutture idriche e di dragaggio degli invasi. Semplificazioni anche per il riutilizzo in agricoltura delle acque reflue depurate e per i dissalatori. Presso ciascuna delle Autorità di bacino distrettuali viene istituito un Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici.
“La crisi idrica in atto ha bisogno di interventi forti. Con il decreto sulla siccità, il governo sceglie di fronteggiare con tutti gli strumenti possibili questa vera emergenza nazionale”. Lo afferma in una nota il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto.
“Il provvedimento – osserva il ministro – imprime una svolta alla governance del settore idrico, con l’istituzione di una Cabina di Regia dei ministeri competenti e di un Commissario straordinario nazionale”. “Nel decreto – aggiunge – sono previste importanti misure di semplificazione per realizzare e potenziare le infrastrutture, regolare i volumi degli invasi, intensificare quelle pratiche che possono farci vincere la sfida dell’efficienza: penso, in particolare, al riutilizzo delle acque reflue depurate a uso irriguo, alle vasche di raccolta, alla gestione dei fanghi di depurazione. Una grande novità e’ la spinta che proviamo a imprimere sulla realizzazione di impianti di desalinizzazione, non ancora diffusi nel nostro Paese”.

Il numero 1500 – Garantito fino al 31 dicembre 2023 il numero di pubblica utilità 1500 del Ministero della Salute. È una delle novità contenute all’interno del decreto legge sul rafforzamento della Pubblica amministrazione approvato in Consiglio dei Ministri. “Avevamo preso l’impegno di trovare una soluzione per il mantenimento del 1500 e la salvaguardia dei livelli occupazionali – afferma il ministro della Salute, Orazio Schillaci – con questa norma il Ministero della Salute assicura il servizio fino a dicembre, in attesa dell’affidamento a un nuovo operatore economico. Sono state oltre 8 milioni le chiamate al 1500 tra il 2020 e il 2022. Terminata l’emergenza Covid, il numero di pubblica utilità può continuare a essere un utile strumento di supporto ai cittadini per una corretta informazione e per mantenere il rapporto di fiducia con il Ministero della Salute”. Il Decreto prevede inoltre diverse misure in materia di assunzioni: il potenziamento della struttura organizzativa della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori; il rafforzamento degli organici ministeriali con l’istituzione di una Unità per la cooperazione internazionale a tutela del diritto alla salute a livello globale e nuove assunzioni per l’Agenzia nazionale per i servizi regionali.

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