Pomigliano, ombelico politico campano: c’è chi chiede il ritorno di Lello Russo

Comunali 2023: in 600 comuni si vota al primo turno il 14-15 maggio.

Sicuramente, a due mesi dalle elezioni, a Pomigliano d’Arco l’aria è ancora più calda dopo il fallimento del laboratorio PD ed exM5S che ha portato al conseguente scioglimento dell’amministrazione Del Mastro.

Pomigliano, considerata da sempre “città fabbrica”, diventata famosissima nel XX secolo per essere il polo industriale automobilistico della Campania. Oggi è una delle città più giovani e vivaci della provincia napoletana grazie anche alla crescita costante del commercio.

Attività commerciali messe al centro di un progetto condiviso – dichiarazione di un noto esponente del sindacato dei commercianti locali – nel decennio dal 2010 al 2020 sotto la guida dell’allora sindaco Lello Russo.

E c’è nella “città fabbrica” chi chiede il ritorno proprio del dottor Raffaele Russo, detto Lello, sindaco di Pomigliano d’Arco per venticinque anni.

E’ di pochi giorni fa, la dichiarazione dell’ex parlamentare Felice Iossa, il quale tira la volata all’ex sindaco: «Russo unico candidato possibile».

In un centro sinistra sempre più spaccato, con gli ex di maiani (ex M5S) dati per dispersi, e un centro destra fermo ai proclami di portare la premier Giorgia Meloni a Pomigliano, sembra che i cittadini vogliano quell’esperienza amministrativa-politica, incarnata in Lello Russo, per una gestione oculata dei fondi del PNRR e per riportare i servizi essenziali a centro della Comunità.

Lello Russo, da molti considerato un “animale” politico, non scoglie ancora la riserva e intanto compone le liste elettorali.

Bisogna però dare atto che come conosce lui il territorio, pochi sono in grado di leggere i cambiamenti e i bisogni della comunità pomiglianese a cui l’ex sindaco è legato con grande affetto in maniera viscerale, come un padre con i propri figli.

Intanto, tra due mesi si vota, Pomigliano ha bisogno di ripartire e sentirsi culla della politica campana.

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