Aumento benzina, assicurazioni e pedaggio autostrada

Continuano a crescere i prezzi dei carburanti. Benzina e diesel vicini ai 2 euro al litro. Gli ultimi dati aggiornati.

Crescono ancora i prezzi dei carburanti alla pompa. Dopo i forti incrementi che si sono registrati a ridosso di Capodanno, con la scadenza al 31 dicembre 2022 dei tagli sulle accise che non è stata rinnovata dal Governo in Manovra, i costi per il rifornimento oscillano nuovamente sui 2 euro per litro.

Carburanti, i nuovi prezzi di benzina e diesel

Così come segnalato dalla Staffetta Quotidiana che riporta le medie dei prezzi dell’Osservatorio del Ministero dello Sviluppo Economico, oggi la media della benzina in self service supera quota 1,8 euro al litro, mentre il gasolio tocca la cifra 1,87 euro al litro.

Ancora più netti i rincari di benzina e gasolio al servito, rispettivamente a 1,95 euro al litro e 2,02 euro al litro.

Il Gpl servito va a 0,791 euro/litro (+11, compagnie 0,801, pompe bianche 0,777), il metano servito a 2,394 euro/kg (+45, compagnie 2,394, pompe bianche 2,395) e Gnl 2,443 euro/kg (+102, compagnie 2,483 euro/kg, pompe bianche 2,404 euro/kg).

Dopo 5 anni aumentano i pedaggi autostradali
I pedaggi autostradali sono più cari da inizio 2023. O almeno, su alcune tratte. Una norma ad hoc inserita dal governo nel decreto Milleproroghe argina una lunga serie di richieste di aumenti presentate dalle varie concessionarie. Per un altro anno molti rincari sono bloccati. Non tutti però: alcuni aumenti, a partire dalla mezzanotte del 1° gennaio 2023, sono stati autorizzati dal decreto firmato dai ministri Matteo Salvini (Infrastrutture e Trasporti) e Giancarlo Giorgetti (Economia e Finanze). Era dal 2018, dopo il crollo del ponte Morandi di Genova, che i pedaggi autostradali non aumentavano in Italia. Nel dettaglio, i pedaggi sulle tratte di competenza di Autostrade per l’Italia (Aspi), a cui fa capo circa il 50% della rete nazionale a pedaggio (3mila chilometri su 6mila), da domenica 1° gennaio sono aumentati del 2%; è previsto un ulteriore rincaro dell’1,34% dal prossimo 1° luglio, per un incremento complessivo nell’anno del 3,34 per cento. Salvini mette però i puntini sulle i: “Si rischiava un aumento del 5%, che invece è stato scongiurato”.

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