Due anni fa il mondo intero piangeva la morte di Diego Armando Maradona, il più grande calciatore di tutti i tempi.
Un decesso improvviso all’età di 60 anni, causato da un edema polmonare acuto. A inizio novembre El Pibe de Oro fu ricoverato d’urgenza e sottoposto a un intervento per la rimozione di un ematoma. Tornato a casa per la riabilitazione, venne stroncato dall’edema dovuto a un’insufficienza cardiaca.
La notizia in pochi minuti fece il giro del mondo. Ci lasciava infatti un calciatore straordinario, capace di portare lo scudetto al Napoli e di riportare il Mondiale in Argentina, da assoluto protagonista. Autore di una memorabile doppietta ai quarti di finale contro l’Inghilterra: prima il gol di mano (la famosa “mano de Dios”), poi quello da molti considerato come uno dei gol più belli della storia del calcio. Parte da centrocampo e con una splendida serpentina salta tutti i giganti inglesi, portiere compreso, prima di depositare il pallone in rete.
In Argentina dopo la sua morte fu proclamato il lutto nazionale per tre giorni, Napoli per giorni ha pianto il suo idolo a cui poi è stato intitolato lo stadio San Paolo.
Maradona è oggi sepolto al cimitero Jardin Bella Vista, accanto ai genitori.