Serie A al Pit Stop.

La SerieA si ferma per una lunga sosta a causa dei mondiali in Qatar.

Ieri si è giocata l’ultima giornata di campionato del 2022, turno che ha evidenziato due fattori: la solidità del Napoli e il ritorno nella lotta scudetto della Juventus. I campani, pur con qualche amnesia sul finale di gara, dominano e divertono anche contro l’Udinese.

Tre goal stupendi, soprattutto quelli siglati da Piotr Zielinski e da Elmas.

Ora la banda Spalletti potrà approfittare di questa sosta per trovare più brillantezza fisica, visto e considerato che al ritorno in campo a gennaio li aspetta un ulteriore sacrificio: a Milano contro l’Inter, poi a Genova contro la Sampdoria e il 13 gennaio la Juventus al Maradona. Spalletti partirà con un vantaggio non da poco, ha +8 sul Milan e +10 sulla Juventus. Un cammino record che proietta gli azzurri verso quota 100 punti. Spalletti ha dalla sua anche il fattore mondiale, infatti gli azzurri hanno solamente cinque giocatori impegnati in Qatar, a differenza delle inseguitrici. Le altre inseguono gli azzurri in modo affannato e discontinuo.

Ad esempio il Milan, che dopo i passi falsi contro il Torino e la Cremonese, vince soffrendo contro un’ottima Fiorentina. Anzi proprio la vittoria contro i viola ha aperto uno strascico di polemiche per via di alcune decisioni arbitrali che hanno inciso poi sul risultato finale. Tutta farina nel sacco per chi è addetto ai salotti del pettegolezzo calcistico. Di contraltare la Juventus ritorna in modo preponderante sulla scia della lotta allo scudetto. Per Allegri parlano i numeri in campionato, ben sei vittorie consecutive e vittorie importanti contro l’Inter e la Lazio. E senza il peso e l’ansia della Champions League, i bianconeri punteranno il tutto e per tutto per il tricolore per salvare una stagione altrimenti fallimentare visto i presupposti e i progetti di inizio stagione.
Questione romana. La Roma di Mourinho continua a soffrire e a perdere terreno e punti fondamentali. Oramai le prediche da portoghese non bastano più per coprire le lacune nel gioco dei giallorossi. E anche la scusante degli indisponibili non fa più testo. Contro il Toro si è palesemente vista una Roma brutta, svogliata, timida e da rimandare. La vittoria dello scorso anno in Conference League e i sogni d’estate con la presentazione di Dybala in pompa magna sono solo sbiaditi ricordi. Mourinho dovrà parlare e lamentarsi di meno e lavorare di più se non vorrà che la sua squadra concluda in modo anomalo un campionato che la stampa nostrana la davano da vertice. Ridimensionamento anche per la Lazio di Sarri che ha più gloria sui giornali e dai giornalisti che sul campo. Perdere sfide come contro la Salernitana e contro la Juventus la dicono lunga sulla solidità del team biancoceleste.

Ieri contro la Juventus, Sarri ha subito nuovamente la “sindrome di Allegri” che lo attanaglia sin dai tempi in cui allenava il Napoli. Rimandato anche lui. L’Inter invece continua in modo alternante il suo campionato. Certo è che, come per la Roma, anche per i nerazzurri si aspettava, da come raccontavano le cronache estive, un campionato di vertice e di protagonismo. E invece dovrà rincorrere le rivali per un posizionamento Champions League.
È vero che +8 sono un buon bottino ma non abbastanza per dormire sonni tranquilli. Il Napoli dovrà restare in allerta e guardingo, non perdere terreno e soprattutto l’amalgama tecnico-tattico creato da Spalletti dovrà perdurare fino e oltre la primavera, vero momento clou per le sorti del campionato. Le proiezioni, i numeri, il bel gioco sono tutti a favore di Spalletti e dei suoi giocatori ma non possono essere oggetto di assoluta fondatezza per la vittoria.
Il Milan roccioso, la caparbietà Juventina, il possibile ritorno dell’Inter sono minacce vive. E proprio alla riapertura del campionato il Ciuccio avrà di fronte la prima trappola: a Milano contro l’Inter.
Vedremo come si presenterà il “calcio democratico” di Spalletti, riposato e brillante e pronto per l’ennesima fatica calcistica.
Per ora godiamoci questo pit stop di campionato che darà spazio all’anomalo campionato mondiale di calcio invernale.

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