Ricerca, Mattarella: la fiducia nella scienza è speranza di vita

Il Presidente della Repubblica celebra “I Giorni della Ricerca”. Tumori, “con i progressi della medicina ampiamente cresciuta la sopravvivenza”. Covid, “grazie ai vaccini ora si cura come un’influenza, la fase più drammatica è alle spalle”

“Sono lieto di accogliervi nuovamente al Quirinale, perché i ‘Giorni della Ricerca’ costituiscono un appuntamento importante. Non riguardano una piccola comunità di specialisti, ma l’intera nostra società. Ci rammentano un impegno, una responsabilità comune e, insieme, gli straordinari progressi raggiunti in pochi decenni nella cura dei tumori, nella qualità della vita dei malati, nelle loro accresciute aspettative di futuro”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la cerimonia al Quirinale per la celebrazione de ‘I Giorni della Ricerca’.

“Quando i fondatori e i pionieri dell’Associazione italiana per la Ricerca sul cancro intrapresero il loro cammino- sottolinea Mattarella- ormai più di mezzo secolo fa, enunciarono un obiettivo che allora sembrava a taluno utopistico: sconfiggere quella ‘malattia del secolo’ che si mostrava invincibile, che veniva definita incurabile, che dispensava inesorabili sofferenze e morte. Come la realtà di oggi manifesta si tratta di uno sguardo lungimirante”.

Il Capo dello Stato sottolinea: “La fiducia nella scienza e nella ricerca si è tramutata in speranza di vita, in fiducia nella vita. Quei sognatori hanno avuto ragione”.
Tumori “grazie alla ricerca si sopravvive”
“Ogni giorno vengono diagnosticati in Italia mille nuovi casi di tumore – dice il presidente -. Parliamo, come sappiamo, di una grande questione sociale. Proprio grazie ai progressi della medicina indotti dalla ricerca è ampiamente cresciuta la sopravvivenza”.

“Vi sono, oggi- continua Mattarella- tipologie di cancro dalle quali, in larga misura, si riesce a guarire. E’ migliorata la condizione dei malati, molti dei quali non sono più costretti a rinunciare al lavoro e alle abitudini di vita. Le cure sono divenute meno invasive e meno debilitanti. E’ via via cresciuta la cultura della prevenzione, frutto della maturità dei cittadini, e questo costituisce un argine prezioso alla propagazione della malattia”.

Il Capo dello Stato conclude: “Sentiamo di dover dire grazie alla ricerca medica e scientifica. Grazie a tutti voi che da anni vi impegnate, ognuno nel proprio campo professionale, per consentire ulteriori passi avanti in questo percorso. Grazie anche a chi è testimone di solidarietà, perché questa contribuisce a sorreggere l’opera della scienza; di cui la generalità delle persone negli ultimi tre anni ha intensamente avvertito la fondamentale importanza”.


Covid, “grazie ai vaccini si cura ora come un’influenza”
“Senza l’ammirevole impegno della scienza per individuare i vaccini, scoperti e prodotti in tempi record, anche grazie alle scoperte realizzate nella lotta contro il cancro oggi saremmo costretti a contare molte migliaia di morti in più” dice il Presidente della Repubblica. “Se oggi possiamo, nella gran parte dei casi, affrontare il Covid, come se si trattasse di un’influenza poco insidiosa- aggiunge Mattarella- è perché ne è stata fortemente derubricata la pericolosità per effetto della vaccinazione”.
Vaccini, “grande adesione dei cittadini è un segnale di responsabilità”
La pericolosità del Covid si è fortemente attutire anche “grazie alla grande adesione alla vaccinazione, dovuta all’ammirevole senso di responsabilità della quasi totalità dei nostri concittadini, sollecitati a farvi ricorso dalla consapevolezza di salvaguardare, in tal modo, la salute propria e quella degli altri”, dice il Presidente della Repubblica.
Covid, “non ancora sconfitto ma la fase più drammatica è alle spalle”
“Dopo oltre due anni e mezzo di pandemia non possiamo ancora proclamare la vittoria finale sul Covid-19 – dice il Presidente della Repubblica -. Dobbiamo ancora far uso di responsabilità e precauzione. La Sanità pubblica ha il compito di mantenere alta la sicurezza soprattutto dei più fragili, dei più anziani, di coloro che soffrono per patologie pregresse”.

“Tuttavia- aggiunge il Capo dello Stato- sentiamo che il periodo più drammatico è alle nostre spalle. La scienza è stata decisiva. Come lo è stata la dedizione del personale sanitario, in ogni ruolo. Come lo è stata la solidarietà, nelle sue più diverse espressioni, a tutti i livelli: dai gesti semplici di aiuto tra le famiglie, nelle comunità, alle scelte comuni compiute dall’Unione europea”.


Ricerca, “serve una collaborazione pubblico-privato”
“Proprio l’esigenza di ampliare e condividere sempre più le conoscenze costituisce conferma delle ragioni fondanti dei Giorni della Ricerca, nati per rafforzare l’alleanza tra scienza, cultura e solidarietà – dice il Presidente della Repubblica. – La ricerca ha bisogno di un terreno fertile nel quale crescere e produrre i suoi risultati migliori. Richiede collaborazione tra pubblico e privato, attraverso investimenti, raccolta di risorse, indirizzi strategici condivisi. Presuppone una scuola e una università su cui l’intera società dimostri di puntare davvero. Raccoglie e diffonde fiducia per consentire a tutti di giovarsi dei suoi risultati”.
“La ricerca- aggiunge il Capo dello Stato- ha compiuto passi giganteschi in tante direzioni. Ne ha dato testimonianza il professor Federico Calligaris-Cappio quando ha parlato del carattere sempre più interdisciplinare della ricerca, e degli apporti della robotica, della telematica, della genetica, delle molteplici tecnologie applicate, al fine di cure sempre più efficaci e sempre più personalizzate. Dopo un lungo periodo in cui la crescente specializzazione suggeriva la convinzione di inevitabile separazione tra le discipline, i diversi rami della scienza ritrovano convergenza, interagendo e ampliando i rispettivi orizzonti. La persona costituisce l’elemento di raccordo; ne è al centro. E’ importante che il progresso scientifico abbia ulteriormente rafforzato questa centralità”.


Ricerca, il Pnrr è un’occasione storica per colmare i ritardi
“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è un’occasione storica per colmare alcuni ritardi strutturali e potenziare gli ambiti in cui già abbiamo raggiunto traguardi significativi – dice il presidente -. La ricerca nelle università, nelle imprese, nei laboratori indipendenti è un vettore di sviluppo, ed è anche un contributo alla sua sostenibilità. Se non bastasse quanto abbiamo ascoltato sui progressi nelle cure e sulle opportunità di vita che la ricerca contro il cancro ha prodotto, potremmo aggiungere che la ricerca è anche un potente motore di crescita economica e sociale”.


Ricerca, “ha bisogno di giovani, la loro promozione per Airc è un vanto”
“In ogni campo la ricerca è indispensabile. In ogni campo può fornire gli strumenti per progredire – dice il presidente -. Con l’obiettivo di sconfiggere il cancro, il ventaglio della ricerca e delle sue applicazioni non potrà che ampliarsi ulteriormente. Abbiamo bisogno di giovani che entrino in questa impresa. E’ un vanto per l’Airc quanto avete fatto per promuovere i giovani ricercatori e quel che intendete fare per facilitare il passaggio di testimone tra generazioni. Non siamo inerti di fronte a un male insuperabile. Possiamo fare molto per difenderci, per contrastarlo, per migliorare le condizioni di vita, e per conquistare domani una definitiva vittoria. Sta a noi, a ciascuno di noi, far qualcosa per contribuirvi. Voi avete cominciato a percorrere questa strada. Vogliamo proseguire. E’ un impegno. Ma anche un augurio, perché l’impegno contiene la speranza, concreta, di una società in costante miglioramento”.
Tumori, “la malattia non è andata in pausa ma il Covid l’ha messa da parte”
“Ringrazio il ministro della Salute per la manifestazione di impegno per il rilancio delle attività di ricerca, informazione e prevenzione nella lotta contro il cancro – dice il presidente -. E per aver richiamato il grave danno arrecatole dalla pandemia con la concentrazione sul contrasto al Covid – per molti aspetti inevitabile – della maggior parte delle strutture ospedaliere; e il conseguente rallentamento o, in qualche caso, addirittura la sospensione delle altre attività di cura. Cui si è aggiunta la riottosità, provocata dal timore di contagiarsi, a recarsi nelle strutture sanitarie per accertamenti o, addirittura, per le cure. Lo abbiamo indicato nei nostri incontri dei due anni precedenti, ricordando come questo abbia fatto pericolosamente salire la soglia di rischio per i tumori, dato che la malattia non andava in pausa in presenza della pandemia”.
Covid, “ci ha fatto capire l’importanza del Ssn”
“La pandemia ci ha fatto capire quanto è importante il Servizio sanitario nazionale e quanto è prezioso il suo carattere universalista, cioè la vocazione a proteggere tutti i cittadini senza esclusioni – dice Mattarella -. Al tempo stesso, abbiamo toccato con mano anche i limiti delle nostre strutture e della nostra organizzazione sanitaria, così come si è evoluta nei decenni. Anche nel campo della sanità, così essenziale a un pieno diritto di cittadinanza, siamo chiamati a usare al meglio le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza per accrescerne l’efficienza”.

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