“Non lasciare nessuno indietro” è il monito dell’edizione 2022
Oggi, 16 ottobre 2022, si celebra la Giornata mondiale dell’alimentazione. Monito di quest’anno è “Non lasciare nessuno indietro”, invito più che mai attuale visti l’aggravarsi della crisi della sicurezza alimentare e un numero mai così alto di persone è a rischio di soffrire gravi livelli di fame in Asia e Africa.
La Giornata mondiale dell’alimentazione che si celebra il 16 ottobre richiama quest’anno a una solidarietà globale per contrastare la fame con l’invito – slogan dell’edizione 2022 – a “non lasciare nessuno indietro”. “Di fronte a un’incombente crisi alimentare globale – ha detto il direttore generale della Fao Qu Dongyu – dobbiamo sfruttare il potere della solidarietà e dell’azione collettiva per costruire un mondo sostenibile in cui tutti abbiano accesso regolare a cibo abbastanza nutriente”. Gli sforzi da fare riguardano più fronti poiché sono diversi i fattori che concorrono ad aggravare la fame nel mondo: la pandemia, i conflitti, l’aumento dei prezzi, lo spreco di cibo, i cambiamenti climatici.
Basta recuperare le abitudini dei nostri nonni, la cui dieta aveva poca carne (50 anni fa il consumo di carne era circa 25 kg a testa l’anno, oggi è triplicato), con abbondanti porzioni di cereali, legumi e frutta e verdura che seguivano le stagioni. Adottare comportamenti alimentari corretti, mangiando in maniera sana e bilanciata, può portare enormi benefici non solo per noi stessi ma anche per l’ambiente, la biodiversità e il clima. Una garanzia anche contro le malattie- afferma Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità di WWF Italia-. Dalle pratiche agricole sul campo, all’industria per la parte di trasformazione e di trasporti, fino ad arrivare a noi consumatori, ogni attore della filiera ha un ruolo chiave. Il cibo è al centro della salute umana e di quella ambientale, è una leva straordinaria per migliorare entrambe.”
Se in Italia seguissimo la Dieta mediterranea, le emissioni giornaliere pro-capite sarebbero 2,3 kg di CO2e, in linea con gli obiettivi planetari. Ma quello che realmente gli italiani portano in tavola è diverso: si arriva a 4,5 kg di CO2e pro capite, quasi il doppio di quello previsto. La causa? Il consumo eccessivo di carne, che contribuisce al 70% delle emissioni extra. Il passaggio dalle altre diete europee e americane (occidentali) al modello alimentare mediterraneo comporterebbe un risparmio di terreno di 10-18 m2 pro capite al giorno e un risparmio idrico di 100-240 litri pro capite al giorno. L’attuale modello alimentare italiano, rispetto alla Dieta mediterranea, ha un impatto maggiore del +133% sull’ambiente, del 100% sulla salute umana e +59% sull’economia.
“Quest’anno, più che mai, la Giornata mondiale dell’alimentazione dovrebbe essere un appello a moltiplicare le iniziative per aiutare i piccoli agricoltori delle zone rurali, che garantiscono il cibo alle loro comunità e ai loro paesi, crisi dopo crisi, nonostante le disuguaglianze, le vulnerabilità e la povertà” ha commentato Alvaro Lario, Presidente del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD) delle Nazioni Unite.