Federazione Alzheimer Italia, appello alle istituzioni: “Intervenire per arginare l’emergenza”. Al via il mese mondiale dell’Alzheimer.

In Italia attualmente vivono oltre 1.480.000 persone con demenza. Si stima che entro il 2050 le persone con demenza saranno oltre 2.300.000. Numeri che rispecchiano la tendenza globale: in tutto il mondo sono 55 milioni le persone con demenza, destinate a diventare 139 milioni entro il 2050

In occasione dell’avvio dell’XI° Mese Mondiale Alzheimer, la Federazione Alzheimer Italia si fa portavoce in Italia dell’appello che il suo partner internazionale Alzheimer’s Disease International (ADI) lancia a governi e organismi di sanità pubblica, oltre che all’Organizzazione Mondiale della Sanità, affinché si attivino tempestivamente per “mettere in atto le misure necessarie a garantire il corretto supporto post-diagnostico a tutte le persone con demenza, in particolare alla luce dei nuovi dati con le stime di diffusione della malattia”.

I dati. Una ricerca dell’Institute of Health Metrics and Evaluation dell’Università di Washington pubblicata sulla rivista Lancet, infatti, stima che in Italia ci siano attualmente 1.487.368 persone con demenza: un numero destinato ad aumentare del 56% entro il 2050, quando le persone con demenza saranno 2.316.951. Si tratta di cifre molto preoccupanti che comunque, secondo gli esperti, sottovalutano la vera portata del problema.

Il mese mondiale dell’Alzheimer è una campagna annuale di sensibilizzazione che ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e combattere lo stigma che ancora colpisce le persone con demenza e i loro familiari. Il tema guida di questo XI° Mese Mondiale Alzheimer è “Conosci la demenza, conosci l’Alzheimer” e mette l’accento sull’importanza di diffondere la conoscenza della malattia, con particolare attenzione al trattamento post-diagnostico e al supporto per coloro che vivono con la demenza.

“L’Italia è stata uno dei primi paesi ad avere un Piano nazionale sulle demenze, che ha però ricevuto i primi fondi soltanto nel 2021 - dichiara Gabriella Porro, presidente di Federazione Alzheimer Italia -. È stata anche definita la ripartizione di questi fondi tra le Regioni, ma tutto questo non basta: ancora oggi in Italia assistiamo a grandi disparità tra Regioni per quanto riguarda i servizi offerti. È importante che la politica ne prenda atto: è necessario accelerare i lavori per la creazione dei piani demenza regionali e rendere questi piani sostenibili attraverso un potenziamento dei finanziamenti destinati al Piano nazionale demenze, purtroppo ancora insufficienti. Solo così si potranno garantire a tutte le persone con demenza pari diritti e opportunità di accedere a servizi di assistenza e supporto post diagnostico”.

“Nel 2017, con il Piano Globale di Azione sulla Lotta alla Demenza, tutti i 194 Stati membri dell’OMS si sono impegnati ad attuare misure per raggiungere precisi obiettivi nell’ambito della riduzione del rischio, della diagnosi e assistenza, ricerca e supporto a familiari e caregiver. Tuttavia, finora solo 39 Stati hanno mantenuto la loro promessa – sottolinea Paola Barbarino, amministratore delegato di ADI -. I dati e le previsioni sono ormai inequivocabili e i governi si trovano ora di fronte a due possibili scelte: agire rispettando l’impegno preso o affrontare una delle più grandi crisi di salute pubblica del nostro tempo”.

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