“Penso che le persone che amiamo non dovrebbero mai lasciarci. Però capita” ha detto Alberto Angela nel ricordo del padre alla sala della promoteca in Campidoglio dove è allestita la camera ardente del giornalista Piero Angela.
“L’ultimo insegnamento – ha detto Alberto – mio padre me l’ha fatto non con le parole ma con l’esempio, mi ha insegnato in questi giorni a non aver paura della morte: la più grande paura dell’essere umano lui l’ha attraversata con una serenità che mi ha colpito”. “C’è un aforisma che amava ripetere. È un aforisma di Leonardo da Vinci che dice: ‘Siccome una giornata ben spesa dà lieto dormire così una vita ben usata dà lieto morire’. Ho avuto la sensazione di avere in casa Leonardo Da Vinci – ha aggiunto – che dava la risposta giusta sempre con una capacità di sintesi e analisi in modo pacato”.
“Per me continuerà a vivere attraverso i libri, le trasmissioni, i dischi jazz, ma anche in tutti quei ragazzi che hanno speranza nel futuro e cercano l’eccellenza, nei ricercatori che cercano di andare a meta nonostante tutte le difficoltà, in tutte le persone che cercano di unire e non di disunire, nelle persone che cercano la curiosità e le bellezze della natura, quelle che cercano di assaporare la vita. Era importante per lui avere una vita colma, amare la vita, da torinese sembrava riservato ma dentro aveva un fuoco”, ha raccontato ancora Alberto.
Il comunicato “è stata l’ultima cosa che ha detto. L’ultimo discorso con poche forze che io e mia sorella l’abbiamo raccolto. È un discorso, c’è molto affetto e molto amore per tutti. Per il pubblico, per chi lo amato. È riuscito a unire ed è una dote difficile da trovare – ha aggiunto – La cosa bella che ha colpito noi è stato il ritorno sui social, sugli articoli. Passerò i prossimi giorni a ringraziare tutti”.