Chernobyl, i soldati Russi hanno attraversato, senza alcuna tuta antiatomica o protezione d’uopo, la cosiddetta Foresta Rossa, una zona a tutt’ora piena di radiazioni dal 1986, anno del disastro e dello scoppio della Centrale Nucleare.
A far trapelare la notizia sono stati alcuni dipendenti della Centrale stessa, a tutt’ora sottoposta a monitoraggio.
Una vera e propria firma di morte per i militi che hanno senz’altro inalato le sostanze tossiche nucleari via aerea o tramite l’epidermide.
Intanto in Italia c’è riserbo assoluto sugli armamenti che stiamo fornendo agli ucraini da parte del Ministro della Difesa Lorenzo Gualtieri. Si sussurra che ci sarebbero scissioni e malumori tra i nostri Generali.
Ciò perché fin quando inviamo armi datate ma funzionanti va bene, ne abbiamo in abbondanza, ma se inviamo armamenti di nuova generazione, rischiamo di esaurire o ridurre all’osso le SantaBarbara.
Sicuramente stiamo inviando armi di Fanteria, i missili ad infrarosso che colpiscono aerei ed elicotteri a bassa quota attirati dalla energia termica e gli Stinger, missili a più larga gittata.
Ci sono poi le mitragliatrici da campo, L’MG e la più potente Browling.
Altresì stiamo inviando i Milan ed i Tow, armi Anticarro obsolete ma perfettamente funzionanti.
Poche riserve, invece, abbiamo degli Spike, armi Anticarro di 3° Generazione che staremmo fornendo a Leopoli ed a Kiev.
Giovanni Di Rubba