Campania, economia, produzione e consumo prossimi al collasso. Confimi Industria Campania sollecita interventi urgenti

La situazione della guerra tra Ucraina e Russia ha portato delle gravi ricadute economiche per produzione e consumo con la difficoltà di approvvigionamento delle materie prime. Al peso dei costi energetici per imprese e famiglie che nel 2022 hanno registrato la triplicazione dei pagamenti in bolletta, si aggiunge, insieme all’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, il caro carburante che in meno di una settimana ha fatto registrare una maggiorazione alla pompa di ben 0,80 centesimi di euro a litro, con una corsa inarrestabile al rialzo e la sua grave incidenza su tutta la filiera produttiva e sui consumi.” – A lanciare l’allarme, sollecitando interventi urgenti è il presidente dell’Associazione campana della Confederazione dell’Industria manifatturiera italiana e dell’impresa privata (Confimi) e del Consorzio Suggestioni Campane, Luigi Carfora.

LUIGI CARFORA


“In considerazione che in Italia non c’è più la scala mobile che ridetermina gli stipendi, le pensioni ed i tassi di interessi attivi e passivi sul danaro, e visto che tutti i prezzi dei beni di consumo primario sono schizzati alle stelle – il presidente di Confimi Campania – fa appello a Parlamento e Governo di essere, come per il sostegno fornito all’ Ucraina con fornitura di difesa e nell’accoglienza dei profughi, altrettanto determinati nel reinserimento del prezzo amministrato per i beni di prima necessità in maniera tale da frenare l’aumento dei costi e la perdita del potere d’acquisto dei consumatori italiani e il conseguente effetto domino a danno delle attività imprenditoriali e dell’occupazione nel nostro paese.”
“In sintesi – spiega il presidente Carfora – il prezzo amministrato è il corrispettivo di un bene o di un servizio fissato da un organo dell’amministrazione pubblica. In Italia, questa forma di regolamentazione è stata sperimentata, in particolare, fra il 1973 ed il 1974, a seguito del primo shock petrolifero: per evitare un’improvvisa impennata dei prezzi, il Governo dispose un blocco assoluto dei prezzi per circa un anno e qualsiasi variazione dei listini doveva essere autorizzata dal Comitato interministeriale per i prezzi (CIP).”
Altrettanto al Governo Regionale della Campania – Carfora – chiede di “attivare ad horas le chimere delle zone Zes di cui si parla, invano, da anni senza mai essere realmente attivate, e di estendere gli stessi privilegi a tutta la Campania per almeno tre anni.”

“Alcuni allevatori di galline Ovaiole in previsione della mancanza di mais e mangime, prima che le galline perdano di peso e muoiano di fame stanno provvedendo al macello per rientrare almeno
dei costi ed evitare danni maggiori. Significa che a breve non avremo nemmeno più uova.” , denuncia emblematicamente, il presidente di Confimi Industria Campania Carfora, evidenziando che l’approvvigionamento del grano, del mais e di altri cereali, come per il gas, il petrolio e di tante altre materie prime che venivano importate dalle due nazioni in guerra, hanno una ricaduta di pesante impatto su tutta la filiera alimentare con rincari certi fino al prezzi proibitivi per i prodotti di prima necessità, tali da farli mancare dalla tavola.”

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