È morta la regista Lina Wertmüller

Aveva 93 anni e fu tra le più importanti esponenti del cinema politico italiano, oltre che la prima donna candidata a un Oscar alla regia

È morta a 93 anni Lina Wertmüller, una delle più celebri registe del cinema italiano e la prima donna nella storia a essere candidata all’Oscar per la miglior regia: nel 1977 per il film Pasqualino Settebellezze. La notizia della sua morte è stata data da un amico di famiglia sui social, e confermata dalla famiglia al Corriere della Sera.

Wertmüller era nata a Roma nel 1928, figlia di una donna romana e un avvocato con lontane origini svizzere e aristocratiche. Il suo nome intero era Arcangela Felice Assunta Wertmüller von Elgg Spanol von Braueich. Studiò teatro e lavorò come autrice per il teatro, la radio e la televisione, occupandosi tra le altre cose della regia di Canzonissima e dello sceneggiato Il giornalino di Gian Burrasca.

Al suo attivo oltre 30 film anche come sceneggiatrice accanto a Sergio Sollima (“Città violenta”), Pasquale Festa Campanile (“Quando le donne avevano la coda”, “Quando le donne persero la coda”), Franco Zeffirelli (“Fratello Sole, sorella Luna”), Enrico Maria Salerno (“Nessuno deve sapere”) e serie, corti e film tv, tra i quali “Il decimo clandestino”, “Francesca e Nunziata”, “Roma, Napoli, Venezia… in un crescendo rossiniano”. Il cinema si trasforma in una palcoscenico dove denunciare e affrontare con coraggio temi politici, come quello del terrorismo (“Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada”), ma anche per `dipingere´ affreschi storici (“Fernando e Carolina”). E intanto Lina Wertmuller riscopre un’altra grande passione, la lirica. Incursioni rare, ma non passate inosservate. “Carmen” al San Carlo di Napoli per l’inaugurazione della stagione 1986-87, “Bohème” all’Opera di Atene nel 1997 accanto a diverse sceneggiature e regie teatrali che portano la sua firma. 

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