Le novità introdotte in Resto al Sud tra nuovi settori e aree geografiche

ROMA – Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del 9 novembre scorso della Legge di conversione del Dl n. 121/2021, il canale di accesso agli incentivi Resto al Sud diventa ancora più ampio, coinvolgendo nuove aree geografiche.

In particolare, l’articolo 13 della Legge 9 novembre 2021, n. 156 estende anche al commercio e alle isole minori del Centro-Nord i contributi a fondo perduto e i finanziamenti previsti dalla misura agevolativa. Insieme al commercio, i settori coperti da Resto al Sud sono le attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura; fornitura di servizi alle imprese e alle persone; ma anche il turismo e le attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria).

Nello specifico, l’apertura al commercio consente di allargare in modo significativo il bacino dei potenziali beneficiari, come era già accaduto con l’estensione ai liberi professionisti. Quindi, oltre coloro che operano in Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, e alcune aree del Centro Italia colpite dei terremoti del 2016 e 2017, possono richiedere i finanziamenti anche i soggetti che operano nelle isole del Centro-Nord, isole minori marine: Campo nell’Elba, Capoliveri, Capraia, Giglio, Marciana, Marciana Marina, Ponza, Porto Azzurro, Portoferraio, Portovenere, Rio, Ventotene, isole lagunari e lacustri; Isole della laguna veneta: Lido, Murano, Pellestrina, Burano, Sant’Erasmo, Mazzorbo, Vignole, Torcello, San Giorgio, San Michele, San Clemente, San Francesco del Deserto, Marzobetto, San Lazzaro degli Armeni; Isole della laguna di Grado: Isola di Grado, Isola di Santa Maria di Barbana, Isola di Morgo; Isole del lago d’Iseo: Monte Isola; Isole del lago di Garda; Comacina (lago di Como); Isola d’Orta–San Giulio; Isole del lago Trasimeno: Isola Maggiore e Isola Polvese; Isole Borromee: Isola Superiore, Isola Bella, Isola Madre, Isola San Giovanni.

Le domande di accesso vengono valutate in ordine cronologico: non ci sono bandi, scadenze o graduatorie. Sono oltre 10.210 le iniziative già finanziate, pari 432 milioni le agevolazioni concesse e 38.058 i posti di lavoro creati, secondo i dati Invitalia aggiornati al primo novembre e con le ultime novità introdotte.

Spese ammissibili

Dall’acquisto di macchinari ai costi di gestione, sono diverse le spese ammissibili alle agevolazioni che Resto al Sud copre fino al 100%: 50% di contributo a fondo perduto e 50 % di finanziamento bancario garantito dal Fondo di garanzia per le Pmi con gli interessi a carico di Invitalia e fino a un importo di 50.000 euro per ogni richiedente. Il limite sale a 60.000 euro per le imprese esercitate in forma individuale con un solo soggetto proponente e a 200.000 per le società composte da quattro soci.

Possono essere finanziate le seguenti spese:

– ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa);
– macchinari, impianti e attrezzature nuovi;
– programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione;
– spese di gestione (materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative) per un massimo del 20% del programma di spesa.
Sono escluse le spese di progettazione e promozionali, per le consulenze e per il personale dipendente.

Requisiti per richiedere il finanziamento

– avere un’età compresa tra i 18 e i 55 anni;
– essere residenti nei territori oggetto della misura o sono disposti a trasferirsi entro 60 giorni dall’eventuale accoglimento della richiesta di finanziamento (entro 120 giorni se risiedono all’estero);
– non avere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento;
– non essere già titolari di altra attività di impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017;
– se liberi professionisti, non risultare titolari di partita Iva, nei 12 mesi antecedenti alla presentazione della domanda, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella per cui chiedono le agevolazioni;
– non risultare beneficiari, negli ultimi tre anni, di altre misure nazionali a favore dell’autoimprenditorialità;
– avere costituito o intendere costituire imprese individuali o società, comprese le cooperative, con sede legale o operativa nei territori destinatari della misura Resto al Sud. Per le società già costituite, la costituzione deve essere avvenuta successivamente alla data del 21 giugno 2017. Per le società costituende la costituzione deve avvenire entro 60 giorni (120 giorni in caso di residenza all’estero) dall’esito positivo dell’istruttoria

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