Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi risponde al servizio del quotidiano francese che aveva definito Napoli il “terzo mondo d’Europa”
La reazione è stata immediata e veemente. Napoli non ci sta a essere etichettata come “terzo mondo d’Europa”, anche perché il giudizio arriva da un giornale straniero, il quotidiano francese Le Figaro che, secondo i napoletani, non conosce bene le vicende della città partenopea. Ci avevano pensato l’attore Toni Servillo, seguito a ruota dal regista Paolo Sorrentino a dare ieri pomeriggio le prime risposte ufficiali, in occasione della presentazione dell’ultimo film del cineasta napoletano dal titolo È stata la mano di Dio. I due artisti hanno difeso a spada tratta Napoli, respingendo le accuse dei giornalisti d’oltralpe. Oggi è arrivata, puntuale, la replica del sindaco Gaetano Manfredi, il quale è intervenuto in una trasmissione di Radio Marte.
“È stato un giudizio molto ingeneroso – ha detto il primo cittadino – e noi con i fatti dobbiamo dimostrare che siamo ben altra cosa rispetto a quello che raccontano. Non c’è dubbio che Napoli è una città che soffre tanto, lo sappiamo, ma anche nella sofferenza è un posto bellissimo. Noi non dobbiamo mai dimenticare l’orgoglio e il coraggio dei napoletani che, davanti a tante difficoltà, sono sempre stati capaci di dare il meglio”. Una presa di posizione netta quella del sindaco Manfredi, rafforzata dal commento di un altro artista napoletano conosciuto a livello internazionale, lo scrittore Maurizio De Giovanni, autore di capolavori come I bastardi di Pizzofalcone e Il commissario Ricciardi.
“Sarà anche il terzo mondo – ha scritto sui suoi profili social De Giovanni – come dice la famosa rivista antropologica Le Figaro, ma il sottoscritto non se ne andrà mai, nemmeno se minacciato a mano armata. Non importa a nessuno, magari. Ma a me sì”. Lo scrittore ha espresso un giudizio anche sull’ultimo film di Sorrentino, prodotto doc napoletano candidato all’Oscar. “Il film di Paolo Sorrentino, É stata la mano di Dio – ha aggiunto – è un capolavoro. Ambientazione perfetta, storia magica, poetica e fortissima, scrittura secca e onirica, recitazione incredibile di tutti gli attori, che dimostrano, in un coro fantastico di voci differenti e tuttavia intonatissime, di comporre una generazione napoletana che non ha uguali nel mondo. E una città che sbatte in faccia a tutti la propria serena, popolana e aristocratica, perenne bellezza”.