La risposta del Cts alla questione posta dal Ministero
AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
La Commissione tecnico scientifica (Cts) dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), riunita il 2 e 3 novembre 2021, si è espressa sulla richiesta pervenuta dal Ministero della Salute in merito alla possibilità di una dose di richiamo a favore dei soggetti che hanno ricevuto un’unica dose di vaccino Janssen e alle relative tempistiche.
“Premesso che il vaccino Covid-19 Janssen è l’unico vaccino anti-Covid autorizzato con schedula monodose e che, in ambito vaccinologico, una dose di richiamo, o booster, può essere considerata una strategia consolidata per la maggior parte dei vaccini, l’opportunità di prevedere una dose di richiamo appare supportata da un solido razionale – spiega Aifa – Sulla base dell’approfondita istruttoria effettuata dagli esperti dell’Agenzia, la Cts ha rilevato che i dati disponibili indicano una sostanziale stabilità della risposta immunitaria, sia umorale che cellulare, fino a 8 mesi dalla somministrazione di una dose di vaccino Janssen. Anche la protezione nei confronti di malattia grave, ospedalizzazione o morte risulta sostanzialmente stabile fino ad almeno 6 mesi dalla vaccinazione. Allo stesso tempo, tuttavia, con il passare dei mesi si osserva un lento declino dell’efficacia vaccinale nei confronti delle forme lievi/moderate di malattia. Le evidenze più recenti confermano l’efficacia di una dose booster (soprattutto con vaccino a mRNA) nel potenziare la risposta immunitaria al vaccino Covid-19 Janssen”.
Aifa quindi ritiene che “per i soggetti vaccinati con Covid-19 Janssen sia opportuna la somministrazione di una dose booster eterologa con vaccino a mRNA (nei dosaggi autorizzati per la dose booster) a partire da 6 mesi dalla prima dose”. Sono circa un milione e mezzo gli italiani che hanno ricevuto il farmaco Janssen (per l’esattezza 1.491.635, di cui 851.854 uomini e 639.087 donne), il 2,52% della popolazione over 12. Per loro si procederà con un’inoculazione eterologa: la seconda dose sarà fatta con un vaccino a mRna, Comirnaty di Pfizer/BioNTech o Spikevax Moderna.